Questo giorno di Natale ha assunto un significato particolare per il professor Alessandro Marucci, stimato docente dell’Università degli Studi dell’Aquila e capostazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo. Sebbene festeggi anche lontano dalla sua famiglia, la sua dedizione e il suo impegno per la sicurezza in montagna sono una fonte di ispirazione per molti. Attualmente, Marucci e il suo team di soccorritori sono coinvolti in un intervento di soccorso critico per due alpinisti dispersi sul Gran Sasso, dimostrando il valore della responsabilità e della professionalità anche nelle giornate di festa.
Un Natale lontano dagli affetti
Nella giornata di oggi, il team di comunicazione dell’Università degli Studi dell’Aquila ha voluto rendere omaggio al professor Marucci, celebrando la sua figura non solo come docente, ma anche come parte attiva del soccorso alpino. In questi giorni, il professore si trova recluso nell’Ostello di Campo Imperatore, circondato da colleghi. La funivia, tornata operativa solo poco prima per la stagione, ha subito un guasto che ha bloccato tutti a oltre 2000 metri d’altezza. Un Natale che di certo non poteva essere programmato così, rende ancora più evidenti il sacrificio e la dedizione di chi si impegna nel soccorso in montagna. La situazione è complicata dalle avverse condizioni atmosferiche, costringendo il gruppo a rimanere bloccato in attesa di un miglioramento del tempo.
I due alpinisti in difficoltà
Il pensiero dell’intero staff universitario si rivolge anche ai due alpinisti dispersi: Cristian Gualdi e Luca Perazzini, giunti dall’Emilia Romagna e ora intrappolati in un canalone sotto il Corno Grande. Le speranze di ritrovarli vivi si stanno purtroppo affievolendo, data la complessità della situazione e il tempo che intercorre dal loro allontanamento. É un momento difficile, che provoca angoscia non solo nei familiari ma in tutta la comunità aquilana, unita nel condividere il paino per i propri cari e l’incertezza della situazione.
La risposta dei soccorritori
Il lavoro dei soccorritori è incessante. I tecnici del society alpino stanno coordinando le operazioni, affrontando ostacoli naturali significativi per giungere al luogo dove i dispersi potrebbero trovarsi. La comunicazione è vitale in queste situazioni. È cruciale mantenere il contatto e raccogliere informazioni mentre si pianificano le manovre. Spesso, il maltempo è l’alleato ingannevole di queste tragedie in montagna, rende le operazioni di ricerca e recupero più intricate del previsto.
Anche il rifugio “Lo Zio”, dove sono accolti Marucci e i suoi colleghi, gioca un ruolo fondamentale nel supportare la squadra, fornendo una base sicura mentre si attende il momento giusto per scendere. I lavoratori del rifugio collaborano attivamente fornendo alimenti, tepore e un conforto morale essenziale in momenti così drammatici.
La funivia e le speranze di ritorno
In giorno più recente, i tecnici della funivia si sono messi all’opera per riparare il guasto, sperando di attivarla per consentire al gruppo di ritornare a valle. La situazione è in continua evoluzione e il supporto dei soccorritori rimane cruciale. Attualmente si attende un miglioramento delle condizioni meteo, fondamentale per garantire la sicurezza durante le operazioni di discesa e recupero. Il rischio, a queste altezze, è palpabile ed è importante che ogni movimento sia ponderato con attenzione.
Il pensiero dell’Università degli Studi dell’Aquila è uno di riconoscimento. Le parole di incoraggiamento e i complimenti inviate ai soccorritori sono una testimonianza di solidarietà verso chi sacrifica il proprio tempo e il comfort per garantire la sicurezza altrui. Con l’augurio di una risoluzione positiva, la comunità confida nell’impegno e nel coraggio del professor Marucci e del suo team, che dimostrano costantemente che la dedizione ai valori di solidarietà e umanità è ciò che davvero conta.