La mitilicoltura italiana sta vivendo una stagione di rinnovamento con l’introduzione di impianti mobili di riciclo che trasformano calze di plastica obsolete in risorse per l’allevamento dei mitili. Questo progetto è stato sviluppato grazie alla collaborazione di Legambiente e a un programma europeo, ‘Life Muscles’, mirato a promuovere pratiche più sostenibili nel settore. Già nei primi mesi di attività, l’impianto ha riciclato circa 30 tonnellate di plastica, contribuendo a una nuova visione circolare dell’economia e della protezione delle acque marine.
L’impianto mobile: una soluzione efficace per il riciclo
Installato su un container, l’impianto mobile di riciclo è facilmente accessibile dai mitilicoltori. Questa struttura consente di trattare fino a 300 chilogrammi di plastica al giorno, rendendo il processo molto pratico e a portata di mano per chi opera nei diversi allevamenti. Fra gli scarti più significativi, ci sono le calze utilizzate per contenere i mitili, coordinate tubolari che, se non adeguatamente smaltite, contribuiscono all’inquinamento ambientale.
La scelta di realizzare un impianto mobile offre un duplice vantaggio: da un lato, facilita il riciclo in prossimità delle aree di allevamento, riducendo le emissioni legate al trasporto; dall’altro, promuove una maggiore consapevolezza fra i produttori, incoraggiando a pratiche più responsabili. Questa iniziativa non solo è in linea con gli obiettivi ambientali, ma offre anche opportunità economiche per gli allevatori, che possono beneficiare di un ciclo di produzione più efficiente.
I progressi della sostenibilità nella mitilicoltura
L’impegno di Legambiente per la sostenibilità inizia a portare risultati tangibili. L’impianto in funzione a Chioggia, in provincia di Venezia, non è solo una fase di test, ma un passo concreto verso un futuro in cui la plastica diventa una risorsa. Entro la fine del 2024, si prevede di raggiungere un totale di 30 tonnellate di plastica riciclata, un segnale positivo per il settore e per il panorama marino. Ma la questione non si limita alla salvaguardia dell’ambiente, poiché l’azione di riduzione degli scarti plastici può influenzare positivamente anche l’economia locale.
Legambiente ha inoltre comunicato che, entro giugno 2025, il volume di plastica trattata potrebbe superare le 70 tonnellate. Questo risultato non è soltanto ambizioso, ma rappresenta un indicatore significativo del potenziale di crescita della mitilicoltura sostenibile in Italia. L’associazione sta pianificando di espandere l’uso dell’impianto anche in altre regioni italiane e all’estero, in paesi come Croazia e Slovenia, dimostrando così l’esportabilità e l’efficacia della tecnologia adottata.
Un futuro sostenibile per la mitilicoltura europea
L’iniziativa di Legambiente non si limita a risolvere il problema dei rifiuti plastici, ma evidenzia anche il potenziale di sviluppo di una mitilicoltura che rispetti maggiormente l’ecosistema marino. Con una maggiore attenzione al riciclo e al riutilizzo dei materiali, il settore può contribuire a ridurre l’impatto ambientale associato all’allevamento dei mitili. Gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo di processi sostenibili si stanno rivelando essenziali per affrontare le sfide ecologiche future.
La replicabilità dell’impianto mobile offre prospettive favorevoli per l’adozione di queste pratiche in altri contesti. La mitilicoltura potrebbe diventare un esempio per altre forme di acquacoltura, dimostrando che il rispetto per l’ambiente e la prosperità economica possono andare di pari passo. Con questa strategia, l’industria mitilicola non solo mira a garantire la propria vitalità, ma anche a proteggere l’ambiente marino, che è essenziale per la biodiversità e la salute del nostro pianeta.
Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina