Un nuovo mandato per von der Leyen: clima, energia e sostenibilità al centro dell’agenda Ue

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Un nuovo mandato per von der Leyen: clima, energia e sostenibilità al centro dell'agenda Ue - Fonte: Euronews | Gaeta.it

In un clima di aspettative e cautela, le nomine dei commissari da parte di Ursula von der Leyen per il suo secondo mandato alla Commissione europea sono state acclamate da attivisti e rappresentanti del settore delle energie rinnovabili. L’inclusione di figure chiave riconfermate e nuove nomine promette di mantenere al centro delle politiche europee le questioni ambientali, malgrado le sfide geopolitiche e le pressioni economiche.

Le scelte di von der Leyen: un team per il clima e l’energia

Una squadra di peso per affrontare le sfide ambientali

Ursula von der Leyen ha scelto tre commissari che rappresentano una continuità fondamentale riguardo agli obiettivi ambientali stabiliti durante il primo mandato. Wopke Hoekstra dai Paesi Bassi è stato riconfermato nel ruolo di commissario per il clima, affiancato dal danese Dan Jørgensen, nominato per l’energia e dal ministro spagnolo per l’Ambiente, Teresa Ribera, che ricoprirà il ruolo di vicepresidente esecutivo per una “transizione pulita, giusta e competitiva”. Questo trio è visto come un potenziale “dream team”, capace di avanzare l’eredità del Green Deal europeo, la pietra angolare delle politiche verdi della Commissione.

Il Green Deal ha rappresentato un impegno ambizioso verso la neutralità climatica, e queste nomine lasciano intravedere la volontà di continuare su questa strada. Linda Kalcher, direttrice esecutiva del think tank Strategic Perspectives, evidenzia che i nuovi commissari hanno una profonda comprensione delle sfide geopolitiche e delle pressioni che le aziende devono fronteggiare, abilità vitali per gestire la complessità delle relazioni internazionali relative all’energia.

La necessità di affrontare le pressioni esterne

La pressione delle compagnie fossili e la dipendenza dagli approvvigionamenti energetici esterni aumentano la necessità di un approccio strategico. Kalcher esprime fiducia nel fatto che Jørgensen saprà resistere a influenze esterne e sostenere il cambiamento verso sistemi energetici privi di combustibili fossili, sottolineando l’importanza di ridurre le importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti.

In questo contesto, Hoekstra si troverà ad affrontare ulteriori sfide, tra cui la necessità di riformare la direttiva sulla tassazione energetica per incorporare un principio di equità fiscale nel settore energetico. La questione della tassazione dei carburanti fossili rimane centrale nel dibattito ambientale europeo e potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro della Commissione.

Le reazioni dalla comunità ambientalista

Ottimismo cauto e richieste di chiarezza

Le reazioni degli ambientalisti sono state in gran parte favorevoli, ma con un certo scetticismo. Bas Eickhout, deputato olandese e presidente del gruppo dei Verdi, ha sottolineato che è fondamentale mantenere la lotta contro il cambiamento climatico al centro delle politiche europee. Tuttavia, ha anche richiesto maggiore chiarezza su come i nuovi portafogli affronteranno cambiamenti climatici e decarbonizzazione, evidenziando l’importanza di investimenti massivi nelle energie rinnovabili.

Anche se le nomine portano un messaggio di continuità, alcuni gruppi ambientalisti fanno notare che se la competitività comporta sacrifici in termini di standard sociali e ambientali, il risultato sarà negativo per l’occupazione e la salute del pianeta. Jorgo Riss, direttore di Greenpeace Ue, ha avvertito che la vera sfida sarà mantenere elevati standard di protezione ambientale, senza cedere alle pressioni dei grandi inquinatori.

Un futuro incerto: la prova dell’azione climatica

La vera prova della nuova Commissione si avrà all’inizio del prossimo anno, quando Hoekstra dovrà presentare un obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2040. Si prevede che proponga un taglio drastico delle emissioni, fino al 90% rispetto ai livelli del 1990. Questa proposta rappresenterà un test cruciale per il nuovo esecutivo dell’Ue, in grado di dimostrare la serietà del loro impegno nelle politiche climatiche.

Con la COP29 all’orizzonte, che si svolgerà a novembre in Azerbaigian, la Commissione è chiamata a dimostrare di essere pronta a prendere in mano le redini della lotta contro il cambiamento climatico. In un momento in cui le sfide ambientali diventano sempre più urgenti, la comunità internazionale attende con interesse le mosse delle nuove nomine della Commissione europea.

Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Sofia Greco

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