Il mondo della cultura napoletana si arricchisce con l’arrivo di un nuovo podcast, “Premio Caputo – Il Podcast“, presentato nella suggestiva sede della Fondazione Banco di Napoli, un importante archivio storico europeo. Questo progetto, realizzato dalla Audio Factory Dr Podcast, è disponibile su piattaforme di streaming come Spotify, Spreaker, Apple Podcast, Amazon Music e YouTube. Il podcast si propone di esplorare l’affascinante connubio tra arte, cultura e gastronomia, rappresentando un viaggio che coinvolge l’arte contemporanea e le storie uniche degli artisti.
La nascita del Premio Caputo e il suo significato
Il Premio Caputo è stato istituito nel 2024 per celebrare il centenario dell’azienda campana Mulino Caputo, rinomata per la produzione di farine di alta qualità. Questo riconoscimento si rivolge a studenti e artisti operanti nei settori della scultura, pittura, video, fotografia, tecniche extramediali e installazioni. La voce guida del podcast è quella di Raffaele Tovazzi, un filosofo esecutivo e speaker radiofonico che accompagna gli ascoltatori nei racconti creativi degli artisti. Ogni partecipante ha l’opportunità di spiegare il processo creativo che sta dietro le proprie opere, rivelando il legame profondo tra espressione artistica e tradizione culinaria, un legame che è particolarmente forte nella vivace cultura napoletana.
Il podcast si sviluppa in cinque puntate, ognuna dedicata a opere specifiche, come “Eco” del collettivo Error 207 e “Sacro Caputo” di Biagio Salvati. Si parla anche di “La pizza della mamma” di Luyao Wang e delle opere che hanno ricevuto menzioni speciali. “Premio Caputo è un invito a immergersi nelle emozioni e nelle storie che circondano il cibo, un tema centrale nella cultura di Napoli.”
La memoria storica della Fondazione Banco di Napoli
La Fondazione Banco di Napoli, custode della storia di Napoli, offre un contesto affascinante per la nascita di questo podcast. Gli archivi storici della fondazione raccontano secoli di documenti e memorie, creando un ponte tra passato e futuro. Il podcast esplora come l’arte contemporanea possa fungere da testimone del presente, oltre a rappresentare una promessa per il futuro. Salvatore Amura, nella puntata introduttiva, guida gli ascoltatori nella scoperta delle motivazioni che hanno dato vita al Premio. Riflessioni sul potere dell’arte nel narrare storie e mantenere vive le tradizioni culturali emergono come temi importanti.
Questa connessione tra il patrimonio culturale e le opere d’arte contemporanea rende il premio un’opportunità unica per riflettere sul modo in cui l’arte può rispondere e reinterpretare le sfide del presente. L’approccio dei partecipanti all’arte è diverso, pur mantenendo un legame con le tradizioni culinarie della città, che ha influenzato profondamente le loro opere.
Storie di famiglie e tradizioni nel cibo
Tra i racconti più toccanti c’è l’opera di Luyao Wang, “La pizza della mamma“. L’artista cinese, che ha trovato in Napoli una seconda casa, condivide il ricordo di sua madre intento a preparare la pizza, un simbolo fortemente radicato nella cultura italiana. Questo racconto va oltre il semplice atto di cucinare, diventando un simbolo di incontri culturali e di come il cibo possa abbattere barriere geografiche.
Valeria Fittipaldi, con il suo lavoro “Tracce impresse“, celebra le donne che, generazione dopo generazione, hanno trasmesso l’arte della cucina italiana, considerata parte integrante dell’identità culturale del Belpaese. Attraverso i ricettari e i ricordi familiari, Fittipaldi dà voce a innumerevoli storie di amore e dedizione.
Allo stesso modo, Aeden Russo e Francescapia Imbembo danno vita a narrazioni che fondono cibo e arte, celebrando le tradizioni della città. L’opera di Russo, “M.A.R.I.A.“, rende omaggio alla nonna e alla tradizione culinaria, mentre Imbembo unisce musica e pane, elementi chiave della cultura napoletana.
La farina: simbolo di vita e creatività
Un altro aspetto cruciale del podcast è rappresentato dalle opere che utilizzano la farina come simbolo di vita e trasformazione. Chiara Panunzio, con il suo lavoro “La farina nel sacco“, ci mostra come un ingrediente semplice possa diventare un simbolo di ricchezza culturale e di innovazione. La farina, nelle mani dei nutrizionisti e dei cuochi, è di per sé un ciclo di trasformazioni di cent’anni.
L’opera “Pietre miliari” di Angelo Pellegrino utilizza la pasta di sale per riflettere sulla memoria e su come ogni gesto e ricordo lasci un segno indelebile, proprio come la farina rimasta sulla tavola. Dall’altro lato, il collettivo Error207 affronta l’idea dell’errore come risorsa creativa. Nel podcast, presentano “ECO“, un’opera che invita a riflettere sull’importanza delle nostre azioni, svelando il potere dell’arte nel comunicare messaggi significativi.
Il podcast “Premio Caputo” non è solo un’esperienza di ascolto, ma un viaggio coinvolgente che unisce arte e gastronomia in un dialogo continuo. Queste storie non solo rivelano il talento degli artisti, ma gettano anche luce su una tradizione culturale ricca e variegata, trasformando ogni ascolto in un’esperienza unica.