Un nuovo protocollo per l'assistenza ai minori: la Fondazione Antonino Scopelliti al fianco della giustizia

Un nuovo protocollo per l’assistenza ai minori: la Fondazione Antonino Scopelliti al fianco della giustizia

La Fondazione Antonino Scopelliti, in collaborazione con il Tribunale per i minorenni e la Procura di Reggio Calabria, rinnova un protocollo d’intesa per il reinserimento sociale dei minori in difficoltà.
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Un nuovo protocollo per l'assistenza ai minori: la Fondazione Antonino Scopelliti al fianco della giustizia - Gaeta.it

La Fondazione Antonino Scopelliti, supportata dal Tribunale per i minorenni e dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha da poco rinnovato e ampliato un protocollo d’intesa dedicato all’assistenza dei minori in messa alla prova. Questo accordo rappresenta un passo importante nella missione di reinserimento sociale di ragazzi che si trovano in situazioni difficili. La firma del protocollo ha visto la partecipazione di figure chiave come il presidente del Tribunale per i minorenni Marcello D’Amico, il procuratore Roberto Di Palma, e Rosanna Scopelliti, presidente della Fondazione, che ha fortemente voluto questo progetto.

Un percorso di genitorialità per la riabilitazione

Rosanna Scopelliti ha evidenziato l’importanza di includere un percorso dedicato alla genitorialità in questo protocollo, sottolineando che molti dei ragazzi coinvolti hanno genitori. La nuova iniziativa si propone di dare la possibilità alle famiglie di intraprendere un cammino rieducativo, permettendo loro di rientrare nella società come una risorsa piuttosto che come individui da respingere. L’obiettivo è chiaro: aiutare i minori e le loro famiglie a ricostruire una vita che possa essere integrata e positiva per l’intera comunità.

Il protocollo offre quindi un supporto concreto alle famiglie, consentendo a genitori e figli di lavorare insieme su temi di responsabilità e crescita personale. In questo modo, si punta a ridurre il rischio di recidiva e a promuovere dinamiche familiari più sane. Secondo Scopelliti, la sinergia tra istituzioni e famiglie risulta fondamentale per accompagnare i ragazzi verso il recupero e la costruzione di un futuro dignitoso.

Supporto professionale per un reinserimento efficace

La Fondazione Antonino Scopelliti ha attivato una rete di professionisti che include psicologi, pedagogisti e assistenti sociali. Queste figure svolgono un ruolo cruciale nel favorire il recupero dei giovani coinvolti, creando spazi di ascolto e interventi mirati. L’approccio multidisciplinare garantisce che ogni aspetto della vita del ragazzo venga considerato, assicurando un percorso di reinserimento globale.

Il supporto professionale è disposto a fare fronte non solo alle problematiche in atto, ma anche a offrire opportunità di formazione, consentendo ai ragazzi di acquisire competenze utili per il mondo del lavoro. Questo è visto non solo come un modo per garantire un reddito, ma anche come un mezzo fondamentale per la crescita personale e professionale degli individui. Il lavoro non è soltanto un mezzo economico, ma anche uno strumento di emancipazione e di autovalorizzazione.

L’importanza dell’intervento familiare

Marcello D’Amico ha messo in evidenza come il disagio che spesso vivono i minori sia legato a problematiche più ampie che affondano le radici nel contesto familiare. Per questo motivo, l’intervento del protocollo non si limita ai ragazzi, ma mira a coinvolgere le famiglie in un progetto di recupero comune. L’attenzione alla dimensione familiare permette di affrontare le cause profonde dei problemi e trasformarli in opportunità di miglioramento.

L’obiettivo è quello di colmare un vuoto che, sebbene non sia completamente assente, necessiti di interventi flessibili e mirati. Questo protocollo si propone di integrare le diverse iniziative già in atto, costruendo una rete di supporto che possa accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita e reintegrazione nella società. La modifica recente dell’articolo 25 del Regio Decreto del 1934 consente ulteriori spazi d’azione per le associazioni coinvolte, ampliando le possibilità di intervento anche nel campo civile e amministrativo.

Questi sforzi congiunti tra istituzioni e associazioni si pongono come esempio di come sia possibile, attraverso la collaborazione e il dialogo, affrontare problematiche complesse legate al disagio giovanile, con l’obiettivo di tutelare i diritti dei minori e favorire il loro accesso a un futuro migliore. La lotta per il benessere e la riabilitazione dei giovani rappresenta una priorità condivisa e un impegno per la comunità intera.

Ultimo aggiornamento il 23 Dicembre 2024 da Laura Rossi

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