La tragica vicenda che ha scosso la comunità di Cisterna si concentra attorno al duplice omicidio di René Amato e Nicoletta Zomparelli. L’episodio, avvenuto il 13 febbraio, ha messo in evidenza la grave natura dell’accaduto, portando all’arresto di Christian Sodano, un finanziere di 27 anni originario di Scauri. Recentemente, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha deciso di rigettare la richiesta di Sodano di essere giudicato tramite il rito abbreviato. La scelta del Gip è stata influenzata dalle aggravanti di premeditazione e motivi abietti, non lasciando quindi spazio a un’eventuale riduzione della pena.
Il rigetto del rito abbreviato
La richiesta di rito abbreviato presentata dai legali di Christian Sodano è stata severamente negata dal Gip Cario, il quale ha sottolineato la presenza di circostanze che aggravano il quadro del crimine. In particolare, la premeditazione è stata considerata un elemento cruciale che giustifica il processo in rito ordinario. Sodano sarà giudicato per duplice omicidio volontario, un’accusa che implica una condanna particolarmente severa. L’udienza di avvio del processo è fissata per il 26 novembre, quando la Corte d’assise di Latina avrà il compito di esaminare i dettagli del caso, già considerato granitico dagli inquirenti.
In questo contesto, gli avvocati difensori, Lucio Teson e Leonardo Palombi, hanno previsto che il dibattimento non solo si svolgerà secondo le procedure standard, ma che potrebbe anche rivelarsi di breve durata, similmente ad altri casi recenti, come quello di Giulia Cecchettin a Venezia. L’andamento del processo sarà particolarmente atteso, soprattutto per il coinvolgimento emotivo delle vittime, René e Nicoletta, figure ben note nella comunità locale.
I dettagli del crimine
Il cruento evento ha scosso Cisterna, specialmente considerando la dinamica con cui si è svolto. Secondo le ricostruzioni, Sodano avrebbe usato la pistola di ordinanza per colpire le due vittime, intervenute per difendere Desirèe, la fidanzata del finanziere. Le indagini precedenti al processo hanno rivelato che le chat tra Sodano e Desirèe contenevano minacce, il che ha ulteriormente alimentato l’idea di un omicidio premeditato.
Inoltre, l’analisi del veicolo di Sodano ha portato alla luce una serie di oggetti sospetti, inclusi guanti, nastro adesivo, un manganello e delle manette. Mentre i legali di Sodano hanno cercato di giustificare la presenza di questi articoli come parte delle attrezzature per la pesca sportiva, il manganello e le manette sono stati identificati come provenienti dalla defunta madre di Sodano, che aveva lavorato come poliziotta ferroviaria. Questa situazione ha complicato ulteriormente il quadro probatorio e potrebbe influenzare l’andamento del processo.
Il coinvolgimento delle vittime
Con l’inizio del processo previsto per la fine di novembre, già si profila una risposta importante da parte dei familiari delle vittime. L’ex fidanzata di Sodano e altri membri della famiglia si sono dichiarati pronti a costituirsi parte civile. Anche l’Amministrazione comunale di Cisterna ha deciso di partecipare attivamente, nominando l’avvocato Nicodemo Gentile, presidente dell’associazione Penelope, per rappresentare gli interessi delle vittime all’interno del procedimento giudiziario.
L’associazione Penelope è nota per la sua missione di supporto alle famiglie delle vittime di omicidi e scomparse, e la scelta di farvi ricorso indica l’alto livello di serietà e intensità emotiva che circonda questo caso. Con una rete di sostegno ben integrata, si prevede che il processo possa evidenziare non solo l’aspetto giuridico della vicenda, ma anche l’impatto profondo che tali eventi hanno sulla comunità di Cisterna e sulle persone coinvolte.
Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Marco Mintillo