Un’importante iniziativa ha preso avvio a Napoli, un’opportunità per esplorare il mondo del costume nell’opera lirica attraverso le storie di talentuose professioniste. Il progetto, intitolato “Casta Diva – Costumiste italiane nell’opera lirica: attività, immaginario, sguardo”, si propone di mettere in luce il contributo significativo delle costumiste al panorama culturale italiano nel corso degli ultimi trent’anni. Questo evento, finanziato con fondi Pnrr e organizzato dall’Accademia di Belle Arti, si svolgerà il 13 dicembre nella Biblioteca ‘Fra L. Caracciolo’ all’interno del Complesso Monumentale San Lorenzo Maggiore.
I dettagli del progetto “Casta Diva”
Il progetto “Casta Diva” è il risultato di un importante finanziamento ottenuto in collaborazione con il Conservatorio ‘A. Vivaldi’ di Alessandria. La professoressa Zaira de Vincentiis, docente di Costume presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha condiviso alcuni dettagli su questo percorso. Il progetto si basa su un ampio campione di costumiste di alto livello, che si sono distinte nel loro campo nell’arco dell’ultimo trentennio. Tra le attività previste, si segnala la realizzazione di interviste in cui queste professioniste racconteranno la loro esperienza e le sfide affrontate nel mondo dell’opera lirica.
Le curatrici del progetto, Marianna Carbone e Federica De Rosa, stanno lavorando intensamente per offrire un ciclo di convegni dedicati alla figura della costumista nell’opera. Questo non solo permetterà di approfondire l’argomento, ma anche di inserire il tutto in un percorso espositivo più ampio, che avrà come tema centrale il “Vestire la musica. Costumiste italiane nell’opera lirica”. All’interno di questo quadro si prevede di esplorare l’importanza del costume nel contesto operistico, un aspetto spesso sottovalutato ma cruciale nella creazione dell’atmosfera e della narrazione.
Un riconoscimento alla storia e all’arte del costume
L’Accademia di Belle Arti di Napoli vanta una tradizione che ha permesso di formare e far emergere talenti nel campo del costume teatrale. È stata pioniera nello studio di questa disciplina, avvalendosi di numerosi professionisti del settore, tra cui la storica costumista Odette Nicoletti. Dal 2010, l’Accademia ha dato vita a un Biennio specialistico, contribuendo così alla formazione di una ‘scuola’ dedicata alla sartoria teatrale. “Casta Diva” si propone di valorizzare ulteriormente questa esperienza formativa, educando le nuove generazioni e promuovendo la figura delle costumiste, il cui lavoro spesso rimane in ombra nella grande narrativa dell’opera.
Il progetto mira a trasmettere il valore e l’importanza della costumista nella produzione operistica attraverso seminari e incontri di studio. Questi eventi daranno spazio non solo a conoscenze tecniche, ma anche alla creazione di un dialogo tra le diverse generazioni di artisti. Il primo incontro di domani servirà a presentare il progetto e a delinearne i contorni, coinvolgendo diverse personalità del settore, tra cui costumiste affermate e giovani talenti.
Le attività future e i protagonisti coinvolti
Il programma di “Casta Diva” prevede una serie di incontri e seminari che si svolgeranno nei prossimi mesi. Il secondo incontro si concentrerà sulla carriera della costumista Vera Marzot, previsto per marzo 2025, mentre un altro incontro ad aprile sarà dedicato ad Anna Anni, con la partecipazione della dottoressa Laura Nobile, direttrice della Sartoria cine-teatrale Tirelli. Il culmine di queste attività sarà un convegno finale che si terrà a ottobre, durante il quale si presenterà la mostra incentrata sulle costumiste italiane, insieme ai risultati della digitalizzazione dei contenuti.
Durante l’incontro di domani, oltre alle curatrici e alla professoressa de Vincentiis, interverranno diversi ospiti di rilievo, come il presidente dell’Accademia di Belle Arti, Rosita Marchese, e il direttore Marco Santi del Conservatorio ‘A. Vivaldi’. Saranno presenti anche registi, drammaturghi e altre figuranti, come le costumiste Giovanna Buzzi e Odette Nicoletti, il cui contributo al progetto sarà fondamentale per garantire un’ampia visione delle pratiche e delle esperienze nel mondo del costume operistico.
Attraverso questo percorso, “Casta Diva” non si limiterà a onorare la tradizione, ma darà una nuova luce e un riconoscimento merito alle costumiste, contribuendo in modo significativo al patrimonio culturale e artistico italiano.
Ultimo aggiornamento il 12 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano