Un viaggio nel passato: il docufilm 'Pensando ad Anna' sulle carceri italiane degli anni '70

Un viaggio nel passato: il docufilm ‘Pensando ad Anna’ sulle carceri italiane degli anni ’70

“Il docufilm ‘Pensando ad Anna’ esplora la vita di Pasquale Abatangelo, ex hippy e rapinatore, e le sue esperienze nelle rivolte carcerarie degli anni ’70, affrontando temi di giustizia sociale.”
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Un viaggio nel passato: il docufilm 'Pensando ad Anna' sulle carceri italiane degli anni '70 - Gaeta.it

Nel panorama cinematografico attuale, un’opera si distingue per il coraggio e l’impegno nella ricerca di verità storiche: ‘Pensando ad Anna’, un docufilm che narra le vicende di Pasquale Abatangelo, un ex hippy e rapinatore di banche fiorentino, coinvolto in importanti rivolte carcerarie degli anni ’70. Il film, scritto e diretto da Tomaso Aramini, offre uno sguardo profondo sulla vita di un uomo segnato dalla sua storia, il quale si è trovato al centro delle tensioni sociali dell’epoca. La prima proiezione avverrà a Napoli, al Cinema Posillipo, il 27 marzo, alle ore 18.30, e sarà presente il regista insieme al cast.

La figura di Pasquale Abatangelo

Pasquale Abatangelo rappresenta una figura complessa del panorama sociale italiano degli anni ’70. Ex hippy e rapinatore, ha partecipato attivamente alle rivolte carcerarie nel tentativo di far sentire la voce dei detenuti politici. La sua storia è ispirata a uno dei fondatori dei Nuclei Armati Proletari e la narrazione offre un’opportunità unica per esplorare il suo vissuto e le sue scelte. Il film si dedica a ricordare il periodo oscuro delle carceri italiane, mettendo in luce le lotte e le speranze di una generazione che cercava il cambiamento.

La tematica del riscatto emerge fortemente, con Abatangelo che, nonostante le sue difficoltà, non ha mai mostrato segni di pentimento né di dissociazione dalle sue convinzioni. L’unico punto di vulnerabilità è la memoria della donna amata, compagna nella lotta. Questa dualità tra forza e fragilità è centrale nel racconto, contribuendo a costruire un ritratto umano e sfaccettato.

La realizzazione del docufilm

‘Pensando ad Anna’ è stato realizzato con un approccio di etnografia performativa, che consente allo spettatore di calarsi nell’esperienza di Abatangelo. I registi hanno sperimentato una narrativa innovativa, combinando intervista e performance drammatica, supportate da un’accurata ricerca storica. Il lavoro ha richiesto tre anni di preparazione, arricchendo il film di un materiale d’archivio che aggiunge profondità al racconto visivo.

Le riprese, condotte da Peter Zeitlinger, utilizzano brevi piani-sequenza con ottica grandangolare, per catturare le reazioni e i movimenti dell’intervistato in modo quasi immersivo. Questo stile visivo serve a coinvolgere il pubblico, rendendo la narrazione ancora più viva e intensa. La colonna sonora originale di Eugenio Vatta accompagna il film contribuendo a creare l’atmosfera emozionale desiderata.

La distribuzione e le collaborazioni

Il film, distribuito da No Mad Entertainment, ha trovato il suo spazio anche nel contesto produttivo italiano grazie a collaborazioni significative. Tomaso Aramini ha lavorato insieme a Gaetano Di Vaio, produttore con il quale ha voluto riportare in auge temi che gli hanno segnato la vita. La dedica ad Abatangelo, figura centrale del progetto, riflette l’importanza di queste tematiche nel discorso contemporaneo.

‘Pensando ad Anna’ ha ricevuto supporto da diverse entità, tra cui il Fondo Audiovisivo FVG, la Regione Campania e la Campania Film Commission. Queste alleanze dimostrano un impegno collettivo per portare alla luce storie significative del passato, invitando il pubblico a riflettere sul presente e sulle lotte sociali di oggi.

La proiezione a Napoli rappresenta quindi non solo l’inizio di una serie di eventi in tutta Italia, ma anche un’importante occasione per discutere delle ingiustizie sociali e delle esperienze di chi ha vissuto in prima persona un’epoca turbolenta, aprendo un dialogo sul tema della libertà e della dignità umana.

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