Giuseppe Pellizza, uno dei più celebri pittori italiani, torna alla ribalta con il docufilm “Pellizza pittore da Volpedo“, un’opera che non solo celebra il suo straordinario talento, ma anche la sua vita turbolenta e il contesto sociale dell’epoca. Diretto da Francesco Fei e interpretato da Fabrizio Bentivoglio, questo progetto cinematografico è dedicato all’artista noto per il suo capolavoro “Quarto Stato“, un simbolo della lotta per i diritti dei lavoratori. La pellicola promuove un viaggio attraverso la sua vita e la sua arte, offrendo uno sguardo profondo sulle emozioni e le sfide che ha affrontato.
La genesi del docufilm
Il docufilm “Pellizza pittore da Volpedo” è il risultato di un’attenta ricerca e narrazione della vita di Giuseppe Pellizza, attivo tra il XIX e il XX secolo. Pellizza, nato nel 1868, è ricordato per il suo approccio divisionista nella pittura e per opere che hanno segnato un’epoca, come “Quarto Stato“, presentato per la prima volta alla Quadriennale di Torino nel 1902. Questo docufilm, prodotto da Apnea Film e presentato alla Festa del Cinema di Roma, rappresenta un importante appuntamento della Stagione della Grande Arte al Cinema organizzata da Nexo Studios.
Il film descrive non solo la qualità artistica del pittore, ma anche la sua vita personale, segnata da eventi drammatici, inclusa la tragica perdita della moglie, che lo portò a togliersi la vita nel 1907. Grazie alla narrazione di Bentivoglio, il progetto si propone di illustrare il percorso artistico e umano di Pellizza, variando tra le bellezze paesaggistiche dell’Italia e i luoghi chiave della vita dell’artista. In questo modo, il documentario offre agli spettatori uno stile visivo che rispecchia i colori e la tecnica delle sue opere, enfatizzando un legame tra il suo lavoro e la reale esperienza che ha vissuto.
Approfondendo la figura di Pellizza
Giuseppe Pellizza da Volpedo è considerato una figura centrale del divisionismo e della pittura italiana. Il suo “Quarto Stato” è emblematico del cambiamento sociale dell’epoca, rappresentando la crescita della classe operaia e la lotta per i diritti civili. La pittura di Pellizza non si limita alla mera rappresentazione visiva, ma esplora temi profondi come la speranza, il dolore e la rivendicazione sociale, rendendolo un protagonista di spicco rispetto ai suoi contemporanei.
Nel docufilm, la vita e l’opera di Pellizza si intrecciano con la sua analisi tangibile della società , che emerge attraverso una narrazione coinvolgente. Inoltre, l’opera di Pellizza sarà oggetto di esposizione in vari spazi culturali, come la Galleria d’Arte Moderna di Milano e la Pinacoteca Il Divisionismo di Tortona. Questi eventi offrono l’opportunità di avvicinarsi al messaggio della sua arte, contribuendo a preservare la sua eredità per le generazioni future.
Mostre e eventi correlati
Per chi desidera approfondire la conoscenza su Giuseppe Pellizza e le sue opere, ci sono numerose mostre in corso che espongono i suoi lavori. Fino al 6 aprile 2025, il Castello di Novara ospiterà la mostra “Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo“, curata da Elisabetta Chiodini. Altre realtà come Palazzo Citterio, l’Atelier di Pellizza a Volpedo e la Galleria d’Arte Moderna di Torino propongono opere significative per comprendere il suo contributo all’arte e alla società .
In aggiunta, gli spettatori del docufilm possono usufruire di agevolazioni sui biglietti d’ingresso alle mostre, creando un legame tra la fruizione cinematografica e l’esperienza artistica. In questo modo, la visione del film diventa parte di un percorso culturale più ampio che celebra la vita e l’opera di Pellizza e la sua incancellabile impronta nel panorama artistico italiano.
Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Laura Rossi