Un viaggio visivo nell’inquinamento marino: il documentario "EEA si Plastica" trionfa a Istanbul

Un viaggio visivo nell’inquinamento marino: il documentario “EEA si Plastica” trionfa a Istanbul

Il documentario “EEA si Plastica” esplora l’inquinamento da plastica nel Mar di Eea, evidenziando le conseguenze per la salute umana e l’ambiente, e promuovendo un attivismo ecologico.
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Un viaggio visivo nell’inquinamento marino: il documentario "EEA si Plastica" trionfa a Istanbul - Gaeta.it

Il documentario “EEA si Plastica – l’offesa al mare di **Circe” ha fatto il suo debutto nazionale a Latina il 24 maggio 2024. Questo lavoro è già stato riconosciuto per il suo impatto e rilevanza, avendo ricevuto il premio come miglior documentario fuori concorso all’Aqua Film Festival di Roma e il titolo di miglior documentario al Kaia International Film Festival di Istanbul. La pellicola affronta un tema estremamente attuale e preoccupante: l’inquinamento da plastica nei mari, con particolare attenzione al Mar di Eea, noto come Mare di Circe, e ai litorali pontini.

Il focus sull’inquinamento da plastica

EEA si Plastica” non si limita a esporre dei dati, ma offre una narrazione intensa delle conseguenze dell’inquinamento marino. L’inserimento della plastica e delle microplastiche negli oceani è un problema globale che richiede attenzione. Attraverso interviste, riprese e ricerche sul campo, il documentario analizza le cause di questo fenomeno, evidenziando i principali attori coinvolti e le scelte quotidiane che contribuiscono all’aumento della plastica negli ecosistemi marini.

La pellicola si concentra, inoltre, sulla catena alimentare marina per illustrare come le microplastiche possano entrare negli organismi acquatici, influenzando la salute delle specie marine e degli esseri umani. Attraverso un linguaggio chiaro e visivamente impattante, il lavoro racconta le storie di pescatori e ristoratori che devono affrontare la realtà di un mare inquinato, immortalando in modo toccante le loro difficoltà e resilienza.

La salute umana e i costumi legati all’ambiente marino

Un aspetto cruciale del documentario riguarda i danni per la salute umana derivanti dall’inquinamento marino. “EEA si Plastica” esplora come il consumo di pesce contaminato da microplastiche possa avere conseguenze gravi, dalla perdita di biodiversità marittima all’impatto diretto sulla salute pubblica. La pellicola mette in evidenza l’importanza di un cambio di prospettiva sui costumi e sulle abitudini dei consumatori riguardo al pesce e ai frutti di mare, suggerendo che una maggiore consapevolezza possa fungere da leva per un cambiamento necessario.

Inoltre, il documentario si impegna a promuovere un attivismo ecologico, facendo emergere storie di persone impegnate nella causa per ridurre l’uso della plastica e proteggere il mare. In questo modo, mira a ispirare il pubblico a unirsi nella lotta contro l’inquinamento, proponendo azioni pratiche e suggerendo politiche più sostenibili a livello locale e globale.

L’arte della narrazione di Biagio Alberto Scalia

Biagio Alberto Scalia, il regista del documentario, è un noto filmmaker e fotografo di Latina, noto per il suo impegno nella sensibilizzazione riguardo le problematiche ambientali. Con anni di esperienza nel settore, Scalia porta la sua passione per la natura e il suo talento narrativo per dare vita a storie che altrimenti potrebbero passare inosservate. Il suo background in fotografia naturalistica aggiunge un elemento visivo potente al documentario, catturando la bellezza del paesaggio ma anche il dramma dell’inquinamento.

Attraverso un approccio viscerale e autentico, Scalia riesce a coinvolgere lo spettatore fin dai primi fotogrammi, rendendo non solo evidente l’urgenza del problema, ma stimolando anche riflessioni profonde su cosa significa abitare in un mondo in cui la plastica è diventata una costante. La sua opera invita gli spettatori a una riflessione seria sulle loro scelte quotidiane e sull’impatto di queste sulla salute del pianeta.

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