Una notte di terrore al telefono: il thriller "The Calendar Killer" su Prime Video

Una notte di terrore al telefono: il thriller “The Calendar Killer” su Prime Video

Il thriller “The Calendar Killer” esplora la vulnerabilità delle donne attraverso una chiamata d’emergenza, ma pecca di coerenza narrativa e originalità, lasciando il pubblico insoddisfatto.
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Una notte di terrore al telefono: il thriller "The Calendar Killer" su Prime Video - Gaeta.it

Il 6 dicembre segna un cambiamento drammatico nella vita di Jules, centralinista di Walk Me Home, un’agenzia telefonica dedicata a garantire sicurezza alle donne che si sentono vulnerabili nel loro tragitto verso casa. Una chiamata da Klara, una donna spaventata e convinta di essere nel mirino di un assassino noto come “il killer del calendario“, svela un intricato gioco di tensione e paura. Questa storia di terrore e vulnerabilità si snoda all’interno di un thriller che affronta tematiche spinose con una narrazione che presenta sia elementi di intrigue che ambiguità.

Il contesto di una chiamata d’emergenza

Klara, la protagonista femminile, si ritrova intrappolata in una situazione sconvolgente. La sua vita è segnata da un marito potente e manipolatore, un politico che sfrutta il suo status per umiliarla. Al telefono, Klara si rivela a Jules, rivelando timori profondi non solo per la sua sicurezza ma anche per le sue esperienze personali. L’atmosfera di ansia aumenta quando, nel tentativo di aiutare la chiamante, si svelano segreti dolorosi e una connessione emotiva tra i due. Questo elemento di vulnerabilità rende la trama ulteriormente complessa, creando un legame tra il centralinista e la donna impaurita.

L’interazione tra Jules e Klara offre spunti di riflessione su quanto la violenza domestica possa affliggere anche le vittime più inaspettate. La narrativa esamina una spirale di manipolazione, isolamento e paura, portando il pubblico a interrogarsi sui rischi che molte donne affrontano quotidianamente. Il thriller si dipana tramite il dialogo e i flashback, rendendo lo spettatore partecipe del dramma che si consuma, non solo in forma letteraria ma anche attraverso un’interpretazione visiva tesa e coinvolgente.

Un thriller con ambizioni e limiti

“The Calendar Killer” si colloca nel panorama dei thriller contemporanei, ma sembra vacillare nel bilanciare l’intrattenimento con il messaggio sociale. La pellicola, pur esaminando questioni cruciali, si imbatte in una sceneggiatura che pecca di eccessiva complessità, rendendo gli sviluppi della trama poco credibili. Sin dall’inizio, il film crea attese elevate, richiamando l’attenzione con l’assegnazione del ruolo di “salvatore” a Jules. Tuttavia, con l’avanzare della trama, la tensione diminuisce man mano che si inizia a comprendere l’identità del villain, riducendo l’impatto del climax.

La regia di Adolfo J. Kolmerer si presenta come una combinazione di tratti stilistici già visti e soluzioni visive poco originali, incapace di garantire quel ritmo incalzante tipico del genere. Le sequenze di allucinazioni, sebbene visivamente suggestive, sembrano più una scelta estetica che un elemento narrativo coeso. Questo, unito a un finale che si svela in modo forzato, può lasciare il pubblico con un senso di insoddisfazione.

Attori e rappresentazione

Se la trama presenta delle crepe, i due protagonisti, Luise Heyer e Sabin Tambrea, cercano di salvare il salvabile portando profondità ai loro personaggi. Il peso della narrazione ricade in gran parte su Tambrea, il cui interpretazione di Jules è convincente, risultando credibile anche nei momenti più surreali del racconto. La loro chimica al telefono crea un senso di intimità, anche se il contesto drammatico è carico di tensione e paura latente.

Tuttavia, il film non riesce a mantenere un equilibrio efficace tra il dramma personale e il thriller. Se l’idea centrale potenzialmente invita a riflessioni sulle problematiche legate alla violenza sulle donne, lo sviluppo narrativo scivola verso un’interpretazione che ha il sapore di un B-movie, lasciando il pubblico a desiderare una maggiore coerenza nel trattamento degli argomenti scottanti.

In sintesi, “The Calendar Killer” presenta un racconto ricco di spunti interessanti, ma manca di un’applicazione incisiva e bilanciata della narrativa, lasciando il pubblico con interrogativi e una buona dose di incredulità.

Ultimo aggiornamento il 24 Gennaio 2025 da Marco Mintillo

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