La vicenda giudiziaria di Emanuela Di Giorgio, titolare di una macelleria a Gaeta, ha conosciuto una svolta decisiva con una sentenza di assoluzione emessa dopo un processo durato tre anni davanti al Tribunale di Cassino. La donna si era rivolta a un commercialista che le aveva promesso di evitarle problemi finanziari in cambio di piccole somme di denaro. Tuttavia, le cose presero una piega inaspettata quando si scoprì che le spettanze liberatorie consegnate in banca, preparate dal commercialista, erano firmate da sindaci e amministratori pubblici ignari della situazione.
La Vicenda Giudiziaria di Emanuela Di Giorgio
I guai per la signora Di Giorgio iniziarono sei anni fa quando presentò sette spettanze liberatorie presso una filiale bancaria a Gaeta. Queste spettanze, preparate dal commercialista, coinvolgevano sindaci e amministratori pubblici di comuni diversi, causando sospetti nei funzionari di banca. La donna venne successivamente indagata per reati di contraffazione di sigilli della pubblica amministrazione e falso in atto pubblico, ma durante il processo è emerso che lei non era a conoscenza della vera identità dei firmatari degli assegni.
La Difesa di Emanuela Di Giorgio e l’Assoluzione Finale
Durante il processo, la difesa di Emanuela Di Giorgio, affidata all’avvocato Simona Amen, ha presentato una lista di testi a favore dell’imputata. Tuttavia, il punto decisivo è stato il mancato comparendo del commercialista che aveva consigliato la donna, dichiarato irreperibile dal Tribunale di Cassino. Questo ha portato il giudice Alessio a emettere una sentenza di assoluzione per insufficienza di prove a favore di Emanuela Di Giorgio. La commerciante di Gaeta è stata così scagionata dalle accuse, dimostrando di essere stata vittima di un inganno orchestrato dal suo ex commercialista.
Ultimo aggiornamento il 30 Aprile 2024 da Laura Rossi