Contesto sulla vendita di Villa Adrover a Terracina
La giunta guidata da Nicola Procaccini ha deciso la vendita di Villa Adrover, originariamente acquistata per circa 900 milioni di lire dalla giunta Recchia con l’intento di trasformarla in una struttura per la didattica e la formazione universitaria. Nel 2014, nonostante le proposte avanzate da varie forze politiche di opposizione e associazioni per mantenere la struttura ad uso pubblico, l’atto di indirizzo è stato emesso per la vendita dell’edificio.
La mancata valorizzazione delle proposte alternative
Nonostante le proposte avanzate per farne una moderna biblioteca comunale o sede dell’indirizzo alberghiero dell’Istituto Professionale Filosi, tutte le idee sono state respinte senza nemmeno essere prese in considerazione. Il valore di partenza per l’asta, stabilito dall’amministrazione Procaccini, era di poco superiore ai 950.000 euro.
Il reale valore di Villa Adrover e le potenzialità non sfruttate
L’edificio comprende tre piani sopra il piano stradale, un seminterrato, una terrazza e un’ampia area verde perimetrale. Con una superficie di circa 500 mq per piano e considerando i valori di mercato degli immobili nella zona, si stima che il reale valore dell’edificio possa oscillare tra i 16 e i 20 milioni di euro. Considerando anche la potenziale edificabilità di parte dello spazio perimetrale e la co-proprietà con l’Università di Cassino, si può concludere che il valore complessivo non è inferiore agli 8 milioni di euro, nonostante l’edificio sia stato inizialmente destinato a fini pubblici, formativi e didattici.
Le conseguenze per la città di Terracina
La perdita di Villa Adrover rappresenta una grave occasione persa per la città di Terracina. Lucia Berti, già assessore in una delle giunte dell’ex sindaco Vincenzo Recchia, evidenzia l’importanza di valutare attentamente le decisioni che impattano sul patrimonio pubblico e sulla valorizzazione delle risorse culturali e formative della comunità locale.
Un processo decisionale che ha portato a una vendita senza sfruttare appieno il potenziale dell’edificio, che avrebbe potuto diventare un importante polo culturale e formativo per la città di Terracina. La mancanza di prospettive alternative e di una valutazione accurata del valore reale dell’edificio ha comportato conseguenze economiche e sociali per la comunità locale, che avrebbe potuto beneficiare di un rinnovato spazio per la cultura e l’istruzione.
Ultimo aggiornamento il 14 Aprile 2024 da Francesco Giuliani