Nella cornice del Teatro Manzoni di Milano, Ghali si esibisce davanti a un pubblico speciale: le donne dell’Istituto europeo di oncologia. Questo incontro, voluto dall’oncologo Umberto Veronesi anni fa, è diventato una tradizione imperdibile, ora ribattezzata ‘Ieo con le donne‘.
Ghali, sul palco, si apre con sincerità parlando dell’emozione che lo travolge, soprattutto quando si tratta di affrontare la malattia di sua madre, Amel, un tumore al seno.
Un viaggio attraverso la malattia e la rinascita
Per Ghali, parlare della malattia della madre significa fare i conti con un percorso che ha segnato la sua vita. Risale al lontano 2001 il momento in cui tutto ha avuto inizio, quando Ghali era solo un bambino alle prese con una realtà difficile tra sfratti e incertezze. Tuttavia, nel superare quel momento buio, ha trovato la forza per guardare avanti. La malattia di sua madre ha rappresentato una svolta, portando con sé cambiamenti positivi e inaspettati che hanno illuminato la loro esistenza.
Un ringraziamento speciale ai medici che li hanno accompagnati
Durante la pandemia da Covid-19, il fantasma della malattia è tornato a bussare alla porta di Ghali e della madre. Ma stavolta c’era qualcosa di diverso: la presenza di medici eccezionali che li hanno sostenuti e curati con maestria. Ghali non perde l’occasione per esprimere la sua gratitudine e ammirazione per questi professionisti straordinari, che sono diventati un esempio di coraggio e dedizione. Un applauso sincero si leva in loro onore, mentre Ghali rivela un desiderio infantile di sua madre che non ha esaudito, scatenando un momento di leggerezza e risate nel pubblico presente.
Una lezione di vita e speranza
La storia di Ghali e della madre Amel è un racconto di resilienza e riscatto, di come la sofferenza possa trasformarsi in forza interiore e speranza. Attraverso le parole del rapper, emerge un’immagine di amore e gratitudine verso chi li ha guidati lungo il cammino della malattia, aprendo spazi di luce in un percorso segnato dalle ombre. Con umiltà e sincerità , Ghali si rivolge alle donne dell’Istituto europeo di oncologia, riconoscendo in loro un’ispirazione costante e un esempio di coraggio da seguire.
Ultimo aggiornamento il 24 Maggio 2024 da Armando Proietti