Ungheria estende visto lavorativo ai cittadini russi e bielorussi: polemiche nei Paesi baltici

Ungheria estende visto lavorativo ai cittadini russi e bielorussi: polemiche nei Paesi baltici

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Ungheria estende visto lavorativo ai cittadini russi e bielorussi: polemiche nei Paesi baltici - Gaeta.it

L’ Ungheria ha recentemente ampliato le possibilità di visto lavorativo per i cittadini di RUSSIA e BELORUSSIA, suscitando preoccupazioni nei Paesi baltici riguardo ai potenziali rischi per la sicurezza dell’area Schengen. Mentre il governo ungherese difende la sua posizione, i ministri degli Esteri delle nazioni limitrofe esprimono serie riserve sulla nuova misura.

Il nuovo programma di immigrazione ungherese

Con l’estensione del proprio programma di immigrazione, l’ Ungheria ha aperto le porte a lavoratori provenienti non solo dalla SERBIA e UCRAINA, ma anche da altre nazioni candidate all’Unione Europea. Questa iniziativa include infatti i cittadini di BOSNIA-ERZEGOVINA, MONTENEGRO, MACEDONIA SETTENTRIONALE e MOLDAVIA, oltre alla già citata Russia e Bielorussia. Il programma consente agli immigrati di risiedere nel Paese per un periodo minimo di due anni, con la possibilità di ottenere la residenza permanente al termine di questo periodo.

Questa mossa da parte del governo ungherese ha generato un acceso dibattito in Europa, in particolare tra i Paesi baltici, che temono che un allentamento delle prescrizioni di ingresso possa compromettere la sicurezza del blocco Schengen. Infatti, i funzionari balti sostengono che la decisione ungherese non solo rappresenti una minaccia per la sicurezza, ma potrebbe anche avere ripercussioni più ampie sulla cooperazione tra i diversi Stati membri dell’UE.

La portata del programma di immigrazione rimane una questione di attento monitoraggio, con richieste da parte di alcuni ministri di valutare le implicazioni legali e di sicurezza. I leader dei Paesi baltici hanno avanzato la necessità di misure più severe per valutare l’impatto della condizione ungherese sulle dinamiche di movimento all’interno dell’area Schengen.

Le preoccupazioni dei ministri baltici

I ministri degli Esteri e degli Interni dei Paesi baltici esprimono forte preoccupazione sulla recente decisione ungherese. In una lettera inviata al Commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, i funzionari hanno evidenziato gli aspetti critici che possono derivare dall’allargamento dei requisiti di ingresso per i cittadini russi e bielorussi. In occasione di una conferenza stampa nel comune di Adutiškis, il ministro lettone degli Affari esteri, Baiba Braže, ha sottolineato come non ci sia mai stato un “spazio Schengen libero” per i diplomatici russi con diretti interessi ostili.

L’idea che un’eventuale violazione della sicurezza possa provenire da nazioni con legami diretti o indiretti con il regime di Minsk o Mosca è un dato di fatto che non può essere trascurato. Gabrielius Landsbergis, omologo lituano di Braže, ha rincarato la dose, sottolineando che la fiducia, alla base della cooperazione intra-Schengen, è ora a rischio.

Le forze politiche baltiche stanno quindi valutando come garantire la sicurezza del blocco e ripristinare quella fiducia che potrebbe venire meno, nonostante esistano già misure di sicurezza addizionali per i controlli di confine. Tuttavia, è necessaria una risposta coordinata a livello europeo, su cui i Paesi sudici e nordici continuano a lavorare.

Le risposte del governo ungherese

Di fronte alle crescenti preoccupazioni provenienti dai Paesi baltici e dalla Commissione europea, il governo ungherese ha preso una posizione difensiva, negando che il suo programma di immigrazione possa compromettere la sicurezza dell’area Schengen. Il ministro dell’Interno ungherese, Sándor Pintér, ha affermato che l’espansione del sistema di visto è stata attuata “in conformità con il quadro normativo dell’UE e tenendo in debita considerazione i rischi per la sicurezza“.

In particolare, l’ Ungheria sostiene che ogni lavoratore che aderisce al programma sarà soggetto agli stessi rigorosi controlli di sicurezza applicati a tutti gli immigrati, e che le attuali istruzioni del Comitato Europeo non abbiano mai sollevato questioni sulle procedure in atto.

Pintér ha ribadito che la sicurezza nazionale ungherese e quella dell’area Schengen sono priorità fondamentali per il governo. Questo scambio di posizioni evidenzia il crescente divario tra le politiche di immigrazione dell’ Ungheria e quelle dei Paesi limitrofi, in un contesto geopolitico già teso. La situazione rimane monitorata da tutte le parti interessate, in attesa di ulteriori sviluppi.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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