Un’inchiesta approfondita sul disastro di Rigopiano: il nuovo podcast di Sky svela la verità

Il podcast “E poi il silenzio” di Sky Italia esplora il disastro dell’hotel Rigopiano, ricostruendo la tragedia del 2017 attraverso testimonianze e analisi sulla sicurezza in montagna.
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Un'inchiesta approfondita sul disastro di Rigopiano: il nuovo podcast di Sky svela la verità - Gaeta.it

Il 18 gennaio 2017 è una data tragica per l’Italia, un giorno in cui la natura si è rivelata in tutta la sua forza devastante. Una valanga ha travolto l’hotel Rigopiano, situato a Farindola, in Abruzzo, uccidendo 29 persone e lasciandone 11 sopravvissute. Il nuovo podcast di Sky Italia, “E poi il silenzio – Il disastro di Rigopiano“, creato da Chora Media e narrato da Pablo Trincia, affronta questo dramma collettivo attraverso una narrazione coinvolgente che esplora le circostanze, le testimonianze e gli errori avvenuti prima e durante la tragedia.

Il disastro di rigopiano: una cronaca dell’incidente

Le lancette dell’orologio marcano le 16:49 del 18 gennaio 2017, un momento che segna l’inizio di una delle peggiori tragedie alpine dell’Appennino. La valanga colpisce con violenza l’hotel Rigopiano, seppellendo 40 persone sotto tonnellate di neve e detriti. Sono ore di terrore e incertezza, poiché i sopravvissuti si ritrovano intrappolati, con poche speranze di salvezza. Mentre la valanga consuma la struttura, la mancanza di un sistema di allerta efficace e un soccorso tempestivo si rivelano fatali. Molti, infatti, si interrogano sulle responsabilità dietro il disastro, chiedendosi come sia stato possibile che nessuno fosse riuscito a intervenire in tempo.

Il podcast, in otto episodi, ricostruisce questi eventi attraverso una dettagliata analisi e testimonianze dirette di coloro che si trovavano all’interno dell’hotel e di familiari delle vittime. Esplora l’inefficienza del sistema di soccorso e le normative esistenti in fatto di sicurezza in montagna, ponendo l’accento sulla ‘Carta valanga’, una legge regionale istituita nel 1992 che, purtroppo, non è stata applicata fino al 2021. Attraverso questo sguardo puntuale, il podcast offre uno spazio di confronto su un tema tanto attuale quanto delicato: la sicurezza nelle aree montane.

Le voci dei sopravvissuti: una narrazione toccante

L’inchiesta si arricchisce di voci di sopravvissuti e familiari delle vittime che, attraverso le loro esperienze, offrono un quadro umano alla tragedia. Testimonianze come quella di Francesca Bronzi, che è stata estratta viva dopo 50 ore di tormento, o di Giampaolo Matrone, recuperato dai soccorritori dopo un drammatico periodo sottoterra, sono elementi centrali del racconto.

Il podcast non si limita a narrarle, ma le colloca all’interno di un contesto più ampio. Una parte significativa della storia è dedicata anche a Pasquale Iannetti, una guida alpina che ha vissuto in prima persona gli eventi. Le sue esperienze forniscono una chiave di lettura importante sul tema della sicurezza in montagna e sull’importanza delle normative. Altre testimonianze provengono da familiari delle vittime, tra cui Emira De Acetis, moglie del proprietario dell’hotel e Rossella Del Rosso, sorella di Roberto. Queste voci, cariche di emozione e dolore, permettono di comprendere l’impatto della tragedia su persone comuni, rendendola ancora più realistica e vicina all’ascoltatore.

Il ruolo del podcast e le attese per la docuserie

E poi il silenzio” è un progetto ambizioso che si distingue per l’accuratezza nella ricostruzione degli eventi. Scritto da Pablo Trincia e Debora Campanella e con musiche curate da Michele Boreggi, il podcast si propone di fare luce su una vicenda che ha colpito nel profondo la coscienza collettiva. La trasmissione di testimoni diretti, unitamente a materiali d’archivio, restituisce visibilità e dignità alle storie individuali dei sopravvissuti e delle vittime.

La produzione di un podcast su un tema così delicato è un tentativo di rendere accessibile la narrazione delle tragedie collettive, affrontando anche le questioni etiche legate alla rappresentazione del dolore. Con il suo arrivo, si prepara anche una docuserie Sky Original, attesa a fine novembre, che promette di espandere ulteriormente il racconto, fornendo nuove prospettive e approfondimenti su questo tragico evento.

L’interesse verso la storia di Rigopiano è ancora vivo, come dimostrano i molteplici successi dei lavori precedenti di Pablo Trincia. “Dove nessuno guarda” e “Sangue loro” hanno dimostrato che il pubblico è pronto ad affrontare storie difficili e complesse, offrendo spazio al dibattito e alla riflessione su tragedie che, sebbene distanti nel tempo, possono insegnarci importanti lezioni.

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 da Sara Gatti

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