La Libera Università di Bolzano è protagonista di un’iniziativa ambiziosa, volta a sviluppare sistemi intelligenti che possano facilitare la vita quotidiana di chi vive con difficoltà cognitive. Questo progetto, realizzato grazie a un finanziamento di 1,3 milioni di euro nell’ambito del programma europeo Interreg Italia-Austria, punta a creare ambienti più confortevoli e adatti alle esigenze specifiche delle persone con disabilità neurocognitive. Con un focus sull’inclusività e l’innovazione, il progetto BeSensHome promette di rivoluzionare l’interazione tra uomo e ambiente domestico.
Innovazione tecnologica per il benessere
Uno degli aspetti chiave del progetto riguarda l’implementazione di un sistema di sensori avanzati capaci di monitorare variabili ambientali critiche all’interno delle abitazioni. Questi dispositivi, paragonabili a comuni assistenti vocali, sono progettati per rilevare temperatura, umidità, qualità dell’aria, livello di illuminazione e rumore. Tali fattori ambientali rivestono un’importanza particolare per le persone con disturbi neurocognitivi, in quanto possono influenzare significativamente il loro stato di benessere.
La ricerca, che si prevede si concluda nel 2026, introduce modelli predittivi sofisticati, supportati dall’intelligenza artificiale, per permettere al sistema di reagire in modo autonomo e proattivo. In pratica, il sistema sarà in grado di adattarsi alle necessità specifiche di ciascun utente, anticipando e mitigando le situazioni di disagio. Questa capacità di apprendimento automatico si basa su feedback diretti forniti dagli stessi utenti e sull’analisi delle loro reazioni fisiche e comportamentali, aumentando così l’efficacia del servizio.
Collaborazione tra università e istituzioni specializzate
Il progetto BeSensHome è frutto di una collaborazione multidisciplinare che coinvolge diverse istituzioni accademiche e specialisti nel settore dell’assistenza. Oltre alla Libera Università di Bolzano, partecipano l’Università degli Studi di Trieste, la Carinthia University of Applied Sciences, la Fondazione Progettoautismo Fvg onlus e altre strutture, creando una rete sinergica per il sostegno a persone vulnerabili.
I ricercatori dell’Università di Bolzano conducono esperimenti in spazi reali, come i centri diurni, dove possono raccogliere dati concreti per perfezionare i modelli predittivi. Questo approccio pratico non solo contribuisce a migliorare il benessere degli utenti considerati nel progetto, ma punta anche a estendere le applicazioni della tecnologia alle abitazioni intelligenti per soddisfare le esigenze di una clientela più ampia, garantendo un nuovo standard di comfort anche per chi non presenta disabilità specifiche.
Il futuro dei sistemi intelligenti nelle case
La prospettiva di implementare questi sistemi intelligenti si estende oltre il cerchio delle abitazioni per persone con disabilità. La tecnologia sviluppata ha il potenziale di arricchire le case smart future, creando ambienti che possano adattarsi senza necessità di intervento attivo da parte degli utenti. Questo non solo migliorerà la qualità della vita di chi ha bisogno di attenzione speciale, ma offrirà anche nuove opportunità per un numero crescente di persone che desiderano vivere in spazi receptivi alle loro necessità.
La ricerca sta dunque tracciando un cammino significativo verso un futuro in cui la tecnologia e il design degli spazi possono confluire per creare un mondo più accogliente e accessibile. La Libera Università di Bolzano, attraverso il progetto BeSensHome, si posiziona come un attore chiave nel campo dell’innovazione sociale e tecnologica, dimostrando come la scienza possa essere al servizio del benessere umano.