Per celebrare il 25 aprile a milano arriva “ho visto cose dell’altro mondo”, una performance teatrale che intreccia storie vere, musica dal vivo e memoria collettiva. Lo spettacolo si basa su testimonianze di cittadini milanesi durante la guerra e i primi anni del dopoguerra, rievocando momenti difficili attraverso parole, suoni e emozioni autentiche.
Un mosaico narrativo di milano durante la guerra
Il racconto teatrale scritto e interpretato da alvise campostrini prende le mosse da voci e ricordi autentici di chi ha vissuto le vicende italiane del Novecento. Le testimonianze raccolte provengono da cittadini di milano, spesso in forma orale, ma anche da documenti frutto di ricerche in archivi e biblioteche cittadine. Il risultato è un mosaico narrativo che ripercorre gli eventi drammatici della seconda guerra mondiale nella città, e soprattutto il ruolo della resistenza. Il testo mette in luce le difficoltà quotidiane, come la fame e i bombardamenti, ma anche la volontà di lotta di donne e uomini decisi a cambiare il proprio destino. L’ambientazione milanese conferisce concretezza al racconto. La realtà vissuta non è astratta, ma modellata su luoghi, suoni e persone riconoscibili, che hanno lasciato traccia nella cultura locale.
Un mix di musica e parole per evocare la storia
La forza dello spettacolo deriva dalla combinazione di più elementi espressivi. La regia di alessandro manzella organizza il testo teatrale in modo che momento narrativo e momenti musicali si alternino. Gianpietro marazza, maestro al pianoforte, accompagna scene e monologhi con musiche dal vivo. Paola d’alessandro suona la ghironda, strumento che richiama sonorità antiche e rurali, conferendo una dimensione evocativa. La colonna sonora include canti partigiani e brani della tradizione popolare italiana, capaci di riportare lo spettatore alle atmosfere di quegli anni. Questa mescolanza di musica e parole, diretta e semplice, dà corpo a una narrazione che non vuole solo informare, ma anche coinvolgere emotivamente chi assiste. La memoria diventa così viva e palpabile.
date e luoghi della programmazione a milano
Lo spettacolo prodotto da le compagnie malviste ets si presenta in più sedi cittadine in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. La prima performance si tiene alla casa di quartiere di via saponaro, seguita da due appuntamenti il giorno dopo: alle 16.30 nella sala culturale acerbi di via caldera e alle 21 al salone culturale gallina di via zanzottera, in collaborazione con l’anpi. La scelta di spazi culturali diffusi permette di raggiungere diversi pubblici, valorizzando il legame con il tessuto urbano milanese. Ogni luogo acquista un significato ulteriore, ospitando un racconto che parla di resistenza e lotta per la libertà. L’organizzazione orienta infatti la proposta verso comunità e associazioni radicate sul territorio, richiamando l’attenzione sul valore della memoria collettiva in contesti di vita quotidiana.
Resistenza e costituzione nella narrazione
Nel cuore dello spettacolo emerge la crescita della resistenza milanese durante uno scenario segnato dai bombardamenti e dalla scarsità di risorse. Le difficoltà della popolazione si rappresentano con concretezza: la fame che bussa ogni giorno alla porta, le notti segnate dall’incertezza del futuro, le tensioni e le paure diffuse. In questo contesto, spicca la determinazione di chi ha scelto di opporsi. Le lotte di quei tempi vengono narrate con ironia e sentimento, senza retorica ma con rispetto per la verità storica. La narrazione ribadisce come da quelle esperienze tragiche sia nata la costituzione italiana. Quel documento, custode di diritti e libertà, rappresenta la conquista più duratura e concreta di quei momenti difficili. Lo spettacolo restituisce così una vicenda personale e insieme collettiva, intessuta di emozioni e valori civili.
“Ho visto cose dell’altro mondo” si configura come un invito a non dimenticare eventi e persone che hanno segnato la storia recente di milano e dell’italia. La forma teatrale consente di toccare aspetti del passato sotto molteplici punti di vista, per conoscersi meglio nel presente. Le date e i luoghi delle rappresentazioni rispondono all’esigenza di condividere questa memoria in spazi aperti e accessibili, dove cultura e impegno civile si incontrano.