Uno studio innovativo condotto dall’università di Otago, in Nuova Zelanda, ha dato vita a risultati sorprendenti. Contrariamente alle precedenti raccomandazioni, che sconsigliavano l’esercizio intenso serale prima di coricarsi, questa ricerca ha rivelato che brevi sessioni di attività leggera possono influire positivamente sulla qualità e sulla durata del sonno.
PAUSE D’ATTIVITÀ LEGGERA: L’EFFETTO RIVOLUZIONARIO
In questo studio pionieristico pubblicato su ‘Bmj Open Sport & Exercise Medicine’, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno sedentario e l’altro coinvolto in brevi pause di attività leggera durante la serata. Sorprendentemente, coloro che hanno praticato brevi esercizi hanno sperimentato una durata del sonno media aumentata di 30 minuti rispetto al gruppo sedentario. Questo risultato apre nuove prospettive sul rapporto tra attività fisica serale e sonno.
LO STUDIO DETTAGLIATO ED I RISULTATI SIGNIFICATIVI
Per condurre lo studio, sono stati reclutati 30 partecipanti, non fumatori, con un’età compresa tra 18 e 40 anni. Indossando un activity tracker per 7 giorni consecutivi, i ricercatori hanno monitorato i livelli di attività fisica e i modelli di sonno dei partecipanti. I dati hanno rivelato un aumento significativo della durata del sonno dopo le sessioni di attività leggera, senza compromettere l’efficienza del sonno o il numero di risvegli notturni.
LE IMPLICAZIONI PER IL BENESSERE
I risultati dello studio hanno messo in luce l’importanza di interrompere i lunghi periodi di sedentarietà durante la serata attraverso brevi pause di attività fisica. Questo nuovo approccio potrebbe rappresentare un valido intervento per migliorare la qualità del sonno e prevenire condizioni legate alla privazione di sonno, come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiache. Gli autori sottolineano la necessità di rivalutare le attuali linee guida sul sonno, alla luce dei benefici dimostrati da questa ricerca.