Un'occhiata alla situazione del carcere di Matera: disorganizzazione e carenza di personale

Un’occhiata alla situazione del carcere di Matera: disorganizzazione e carenza di personale

La visita di Donato Capece al carcere di Matera rivela gravi carenze organizzative e di personale, sollevando preoccupazioni per la sicurezza e il benessere di detenuti e agenti.
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Un'occhiata alla situazione del carcere di Matera: disorganizzazione e carenza di personale - Gaeta.it

La recente visita al carcere di Matera da parte del segretario nazionale del Sappe, Donato Capece, ha messo in luce una realtà allarmante nel mondo penitenziario. Insieme al segretario regionale Saverio Brienza, Capece ha descritto la situazione come “abbandonata”, evidenziando gravi problematiche organizzative e mancanza di risorse. La carenza di personale, unita a problemi direzionali, rende difficile la gestione quotidiana all’interno della casa circondariale, sollevando interrogativi sul benessere dei detenuti e degli agenti.

La situazione critica del personale

Durante la visita, Capece ha sottolineato l’eroico impegno dei poliziotti penitenziari. Con soli 138 agenti, che includono quelli in servizio ad Altamura, la pressione sul personale è notevole. Condizioni di lavoro insostenibili e la scarsità di unità rendono difficile garantire la sicurezza all’interno della struttura. Gli agenti, definiti “eroi silenziosi”, sono costretti a fronteggiare sfide quotidiane con risorse limitate e carenze strutturali.

Capece ha messo in evidenza una peculiarità: il carcere di Altamura, pur trovandosi in una regione diversa, dipende da Matera per l’organizzazione. Questa configurazione crea confusione operativa, poiché ogni carcere ha necessità e problematiche specifiche. La mancanza di una direzione autonoma per Altamura aggrava la situazione, generando un “caos organizzato” che compromette l’efficacia del servizio.

La necessità di un cambiamento organizzativo

Il segretario ha anche discusso la necessità di un intervento immediato per modificare l’attuale struttura organizzativa. La proposta di rendere Altamura un carcere autonomo, con giovani risorse da dedicare a questo servizio, è stata al centro della discussione con il provveditore. Questa riorganizzazione, secondo Capece, è fondamentale non solo per migliorare l’efficienza operativa, ma anche per supportare il personale anziano e spesso in condizioni di salute precarie.

Capece ha segnalato la presenza di agenti stanchi e soggetti a numerose patologie, una realtà che non solo mette a rischio la loro salute, ma che ha anche ripercussioni dirette sulla sicurezza nel carcere. La richiesta di almeno 30 unità aggiuntive per Matera è cruciale per rispondere alle esigenze di assistenza e controllo. La soluzione proposta mira a garantire un ambiente di lavoro più sano e sostenibile per gli agenti, ma anche a garantire un trattamento adeguato per i detenuti.

L’impatto sulle condizioni dei detenuti

Le problematiche riscontrate nel carcere di Matera non riguardano solo il personale, ma si riflettono anche sulle condizioni di vita dei detenuti. La carenza di personale e l’inefficienza organizzativa hanno un impatto diretto sulla gestione delle attività quotidiane e sull’applicazione delle misure di sicurezza. Detenuti in condizioni precarie, con un numero ridotto di agenti a garantire le norme, costituiscono una fonte di preoccupazione per la sicurezza generale dell’istituto.

In questo contesto, la difficoltà di comunicazione e interazione tra le due strutture penitenziarie, Matera e Altamura, risulta evidente e preoccupante. L’assenza di protocolli adeguati rende difficile l’implementazione di misure efficaci per gestire i detenuti e le loro esigenze, contribuendo a creare un ambiente teso e problematico.

La situazione attuale rappresenta un appello urgente alle autorità competenti: è fondamentale agire con decisione per migliorare la qualità del servizio penitenziario a Matera e garantire un ambiente più umano sia per gli agenti che per i detenuti, affinché il sistema penitenziario possa realmente svolgere il suo ruolo sociale.

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