Un'operazione contro il riciclaggio coinvolge anche un direttore postale a Bologna

Un’operazione contro il riciclaggio coinvolge anche un direttore postale a Bologna

Operazione ‘On air’: dieci misure cautelari per riciclaggio e fatture false nel settore edile, coinvolgendo un direttore postale. Sequestrati beni per oltre due milioni di euro in diverse province italiane.
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Un'operazione contro il riciclaggio coinvolge anche un direttore postale a Bologna - Gaeta.it

Un’importante operazione condotta dalla Direzione investigativa antimafia ha portato a misure cautelari nei confronti di dieci persone, compreso un direttore di un ufficio postale nella bassa bolognese. L’indagine, denominata ‘On air‘, ha rivelato un presunto sistema di riciclaggio e l’emissione di fatture false, principalmente collegato al settore edile. Il procedimento, avviato nel 2019 su segnalazione della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, si estende anche a diverse province italiane.

Dettagli sull’operazione ‘On air’

L’operazione ‘On air‘ è stata orchestrata dal Gip di Bologna, Claudio Paris, e ha visto il supporto attivo di carabinieri e guardia di finanza. Si è concentrata sull’analisi di documenti e movimenti finanziari sospetti che hanno sollevato preoccupazioni su possibili attività illecite nel settore delle costruzioni. Nel corso dell’indagine, sono emerse segnalazioni da parte di fonti nazionali che hanno messo in luce la gravità di un circuito di fatture per operazioni inesistenti, alimentando così il sospetto di riciclaggio.

Un primo seme di indagine era scaturito nel 2019, quando le autorità furono avvisate da segnalazioni correlate alle operazioni economiche delle imprese. Da quel momento, gli inquirenti hanno tracciato una rete di 27 soggetti coinvolti, associati a società che operano principalmente nelle province di Bologna, Modena, Roma, Napoli e Caserta.

Misure cautelari e accuse

Tra i dieci individui sottoposti a misure coercitive, si trovano quattro persone agli arresti domiciliari e cinque con obbligo di dimora. La figura del direttore dell’ufficio postale, invece, è stata oggetto di una sospensione dall’esercizio di funzioni pubbliche. Questo individuo è stato ritenuto parte attiva dell’organizzazione criminale, contribuendo significativamente, anche attraverso il suo lavoro, a favore delle operazioni illecite.

Le accuse contro queste dieci persone includono associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture false, riciclaggio e autoriciclaggio. Le misure adottate evidenziano la serietà dei reati contestati, che non solo mettono a rischio l’economia legittima, ma sollevano interrogativi sulla trasparenza all’interno di un settore chiave come quello delle costruzioni.

Sequestro di beni e impatti sul settore

In aggiunta alle misure personali, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di beni per oltre due milioni di euro. Questi beni riguardano cinque società con sede fra Bologna, Modena e Ferrara, e sono stati affidati a un amministratore giudiziario. Questa decisione è mirata a garantire che le risorse economiche non possano essere dissipate mentre le indagini proseguono.

L’operazione ha messo in luce come il riciclaggio possa infiltrarsi in uno dei settori più vitali per l’economia italiana, mostrando il legame tra criminalità organizzata e imprenditoria. Autori del reato, infatti, possono sfruttare pratiche commerciali legittime per mascherare transazioni illegali. Le autorità rimangono in stato di allerta, continuando a monitorare il fenomeno e a investigare su altri potenziali coinvolgimenti nel sistema.

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