Lo scorso 9 febbraio un incidente stradale ha coinvolto più persone a Garbagnate Milanese, con un giovane di 24 anni che ha riportato ferite gravi mentre il responsabile si è allontanato senza prestare soccorso. Le forze dell’ordine hanno seguito le tracce lasciate sul posto per individuare chi ha causato lo scontro e fuggito, portando a un arresto nei pressi di Milano. Questo episodio ha coinvolto diversi ragazzi e ha mobilitato i carabinieri di Rho per ricostruire i fatti.
Dinamica dell’incidente e luogo dello scontro a Garbagnate
L’incidente è avvenuto in via Peloritana, all’incrocio con via Principessa Mafalda, in zona Garbagnate, comune della cintura milanese. Secondo quanto accertato finora, un uomo di 33 anni, a bordo di un’Audi A4, ha tentato un sorpasso azzardato che ha terminato in uno scontro contro un’altra vettura. Su quella seconda auto viaggiavano cinque giovani tra i 21 e i 26 anni. Tra di loro un 24enne italiano ha subito traumi molto seri, tanto da restare ricoverato in prognosi riservata. L’auto del responsabile invece è stata abbandonata dai passeggeri dopo la collisione, e nessuno è rimasto sul posto a soccorrere i feriti.
La scelta di manovrare in modo pericoloso, cercando di sorpassare in un punto critico, ha fatto scattare l’urto che ha causato danni significativi a chi viaggiava sulla seconda vettura. I soccorsi sono intervenuti subito dopo la chiamata arrivata al 112, ma la situazione del giovane rimane delicata per la gravità delle lesioni riportate. L’intersezione di via Peloritana è frequentata da traffico locale ma la manovra del 33enne ha creato una situazione improvvisa e di pericolo elevato.
Le indagini dei carabinieri e il ritrovamento dell’autore
I carabinieri della compagnia di Rho hanno preso in carico le indagini fin dal primo momento, raccogliendo testimonianze e studiando i filmati delle telecamere di sorveglianza poste nelle vicinanze dell’incrocio. Queste immagini hanno offerto elementi chiave per ricostruire la sequenza dell’impatto e per identificare il veicolo coinvolto nel sinistro. Non solo: è stato ritrovato un cellulare all’interno dell’Audi abbandonata dopo la fuga dei passeggeri. Quel telefono è diventato un indizio importante per rintracciare i responsabili attraverso le chiamate e le posizioni rilevate.
La collaborazione tra polizia locale e carabinieri ha consentito di risalire al gruppetto a bordo e soprattutto al conducente dell’auto. L’uomo è di origine nomade, una specificazione emersa nell’attività investigativa, e non si era fermato dopo lo schianto, violando l’obbligo di prestare soccorso alle persone coinvolte. La fuga dai soccorsi ha aggravato la posizione del 33enne, ora in stato di fermo con accuse pesanti.
L’arresto a milano e le accuse per lesioni personali gravissime
I carabinieri hanno individuato l’uomo nel centro di Milano, in piazza Madonna della Provvidenza, dove si trovava all’interno di un camper. Dopo qualche giorno dal sinistro lo hanno arrestato con l’accusa di lesioni personali stradali gravissime. La legge prevede aggravanti specifiche per chi fugge dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso, una condotta che sanziona in modo severo chi manifesta negligenza e disinteresse per la vita altrui.
Tra i capi d’imputazione, quindi, c’è anche la fuga, che ha rallentato le operazioni di soccorso e ha messo a rischio l’incolumità delle vittime. Il 33enne si trova ora in custodia in attesa dell’interrogatorio di garanzia, con il quadro probatorio costruito grazie alle testimonianze raccolte, alle immagini video e al ritrovamento del cellulare. L’incidente ha coinvolto principalmente giovani, la cui età conferma una presenza diffusa nella zona, dove questi episodi possono cambiare il destino di molte vite.