Un incidente mortale si è verificato ieri pomeriggio lungo la provinciale 89, ad Apricena, in provincia di Foggia. Nicola Marino, 59 anni, ha perso la vita cadendo da un ponteggio alto circa sette metri all’interno di un’azienda che si occupa della lavorazione del marmo. L’uomo lavorava come guardiano nell’azienda con un contratto di lavoro alternativo alla detenzione. Le informazioni sull’accaduto sono emerse soltanto oggi, con l’intervento delle autorità e l’avvio delle indagini.
accertamenti in corso e azioni delle autorità competenti
I carabinieri di Apricena stanno conducendo le indagini tecniche per stabilire con precisione come è avvenuto l’incidente, dalla dinamica della caduta alle condizioni del ponteggio e dell’area di lavoro. Saranno raccolte dichiarazioni, esaminate le procedure di sicurezza dell’azienda e analizzati eventuali dispositivi di protezione individuale utilizzati.
L’intervento dei sanitari del 118 è stato immediato, ma non è bastato a evitare l’esito fatale. La vicenda mette nuovamente sotto i riflettori la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto in realtà legate a contratti speciali o situazioni delicate come quella di Marino. Le autorità valuteranno con attenzione eventuali responsabilità penali o amministrative riferite all’impresa e ai soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza.
la dinamica dell’incidente sul lavoro ad apricena
La tragedia si è svolta nel corso del pomeriggio sulle strade provinciali a ridosso della zona industriale di Apricena. Nicola Marino si trovava su un ponteggio di circa sette metri quando, per cause ancora da chiarire, è precipitato al suolo. La caduta gli ha causato gravi lesioni, in particolare profonde fratture al cranio.
A dare l’allarme è stato un collega presente nell’azienda che avrebbe sentito un tonfo e si è precipitato per soccorrere Marino. Purtroppo, le condizioni del 59enne apparivano già critiche e l’intervento dei soccorritori del 118 non è riuscito a salvargli la vita. Sul posto sono arrivati i carabinieri della locale stazione per avviare gli accertamenti necessari a ricostruire l’esatta sequenza dei fatti e le responsabilità.
il contesto del lavoro e la situazione contrattuale della vittima
Nicola Marino era impiegato nell’azienda di lavorazione del marmo come guardiano, ma non tramite un contratto di lavoro ordinario. Era infatti inserito con una formula di impiego prevista come misura alternativa alla detenzione. Questo aspetto del suo rapporto lavorativo è al centro dell’attenzione degli inquirenti e degli avvocati della famiglia.
Gli avvocati Cosimo Damiano Cirulli e Maurizio Iocola hanno preso in carico l’assistenza legale per le indagini e per tutelare la famiglia della vittima. La natura del contratto potrebbe aprire discussioni sulla sicurezza sul lavoro e la responsabilità dell’azienda nella tutela dei propri dipendenti, specialmente in situazioni che coinvolgono persone in condizioni particolari.