Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti, ha scelto una strategia di attesa nel complesso scenario commerciale con la Cina, ribadendo che la palla è nelle mani di Pechino. La posizione è stata espressa con chiarezza dalla portavoce Karoline Leavitt, sottolineando come gli Stati Uniti attendano approcci concreti dalla controparte asiatica.
Nella sua dichiarazione, Trump ha affermato che la Cina “ha bisogno di fare un accordo con noi. Noi non abbiamo bisogno di fare accordi con loro”. Forse la frase più significativa è stata quella in cui ha paragonato la Cina agli altri paesi, evidenziando un’unica differenza: le dimensioni del paese comunista. In questo contesto, va ricordato che Trump ha imposto tariffe impressionanti, pari al 145% sui beni importati dalla Cina. Secondo il presidente, Pechino è interessata ai consumatori statunitensi, sottolineando che hanno “bisogno di nostri soldi”. A fronte di questa situazione, per le altre nazioni, i dazi imposti sono stati congelati per un periodo di tre mesi, una mossa che potrebbe favorire nuove intese.
Potenziali accordi: l’arrivo di meloni alla casa bianca
Tuttavia, l’orizzonte potrebbe schiarirsi con l’arrivo della presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, attesa alla Casa Bianca giovedì 17 aprile. La portavoce Leavitt ha dichiarato che Trump è disposto a un’intesa, rimarcando però che è la Cina a dover fare il primo passo. Ha aggiunto che oltre 75 paesi hanno espresso interesse a negoziare accordi, evidenziando che ci sono molti elementi da esaminare.
Leavitt ha confermato che sono stati già consegnati più di 15 accordi, attualmente in fase di valutazione. Questo contesto di trattative sembra anticipare l’annuncio di intese a breve termine, il che rende l’incontro con Meloni particolarmente significativo. Levisaco ha accennato a trattative in corso e ha invitato a non fare anticipazioni, mantenendo una certa cautela.
La posizione dell’unione europea nelle trattative commerciali
Un altro attore cruciale è l’Unione Europea, che secondo Trump è considerata un blocco unico nelle negoziazioni. La UE ha inviato a Washington il commissario europeo al commercio, Maros Sefcovic, il quale ha già avviato una serie di incontri con funzionari americani di spicco, tra cui il segretario al commercio e l’ambasciatore per il commercio. Sefcovic ha dichiarato che l’Unione è pronta per un accordo equo, e ha dato la disponibilità a discutere di tariffe zero sui beni industriali, insieme ad altre questioni legate alle barriere non tariffarie.
Questa apertura da parte di Bruxelles rappresenta uno sviluppo importante all’interno delle trattative, suggerendo che ci potrebbero essere spazi di cooperazione tra le due forze economiche.
Incontri con la russia e il tema della guerra in ucraina
Non solo Cina e Unione Europea, ma anche la Russia di Vladimir Putin gioca un ruolo significativo nell’agenda di Trump. La portavoce Leavitt ha indicato che ci sono stati “contatti produttivi” con Mosca, sottolineando il viaggio dell’inviato Steve Witkoff nella capitale russa. Questi colloqui non si limitano alla questione commerciale, ma includono anche discussioni sulla guerra in Ucraina.
Leavitt ha riferito che il presidente crede che la Russia voglia terminare il conflitto e che ci sia un incentivo economico a farlo. In particolare, ha avvertito che, per raggiungere una possibile “partnership economica”, deve prima esserci un cessate il fuoco. Questi sviluppi stigmatizzano come la relazione Usa-Russia possa evolversi in un contesto di cooperazione commerciale, ma solo dopo che le questioni più urgenti saranno trattate.
Il quadro globale delle relazioni commerciali è quindi in movimento, con molti attori strategici pronti a negoziare, mentre l’amministrazione Trump si prepara a monitore attentamente queste dinamiche.