Usa: Trump sospende i nuovi dazi ma mantiene pesanti tariffe sulla Cina e altre nazioni

Usa: Trump sospende i nuovi dazi ma mantiene pesanti tariffe sulla Cina e altre nazioni

Trump annuncia una sospensione di 90 giorni sui nuovi dazi, mantenendo le tariffe esistenti. Le misure mirano a ridurre il deficit commerciale, ma sollevano preoccupazioni globali sulle relazioni internazionali.
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Usa: Trump sospende i nuovi dazi ma mantiene pesanti tariffe sulla Cina e altre nazioni - Gaeta.it

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente annunciato una sospensione di 90 giorni per l’applicazione dei nuovi dazi sulle importazioni, una manovra che ha suscitato reazioni e interrogativi a livello globale. Mentre i toni sembrano addolcirsi, i dazi esistenti sulle merci cinesi e quelli sul Messico e il Canada non subiscono modifiche. La situazione commerciale si presenta complessa, con effetti pervasivi sui rapporti tra gli Stati Uniti e il resto del mondo.

L’ordine esecutivo del presidente

Il 2 aprile 2025, Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che stabilisce una tariffa minima del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti, da attuarsi a partire dal 5 aprile 2025. Questo provvedimento è stato motivato da quello che il presidente ha descritto come un’emergenza nazionale, giustificata da pratiche commerciali inique. L’obiettivo principale è ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti, attualmente stimato in circa 1100 miliardi di dollari in più di importazioni rispetto alle esportazioni. Tra i settori più colpiti dalle tariffe ci sono acciaio, alluminio, prodotti agricoli, elettronica e automotive, con conseguenze dirette sull’economia interna e le dinamiche di mercato.

Le tariffe reciproche e il loro impatto

A partire dal 9 aprile 2025, sono state introdotte tariffe reciproche che fluttuano tra l’11% e il 50% per un totale di 57 Paesi, specialmente quelli con cui gli Stati Uniti hanno un significativo deficit commerciale. Questa manovra mira a riequilibrare le relazioni commerciali, ma solleva interrogativi sulle possibili conseguenze di lungo termine per i rapporti internazionali. Tali misure potrebbero spingere altri Paesi ad adottare contromisure, innescando una spirale di tensioni tariffarie.

L’aumento selettivo dei dazi sulla Cina

Tra le misure più drastiche, il 9 aprile 2025 è entrata in vigore una tariffa aggiuntiva del 34% su tutte le importazioni cinesi, portando il totale delle tariffe a un impressionante 145%. Questa decisione riflette le preoccupazioni di Trump sul fatto che la Cina rappresenti non solo un rivale economico ma anche politico e militare. Nel 2024, il commercio tra Stati Uniti e Cina valeva 582 miliardi di dollari, con gli USA che esportavano solo 144 miliardi rispetto ai 439 miliardi di beni importati dalla Cina. Il deficit commerciale è quindi sostanziale e, secondo l’amministrazione Trump, necessita interventi urgenti.

Sospensione dei dazi: una manovra strategica

Il 9 aprile, insieme all’entrata in vigore delle tariffe, Trump ha annunciato una sospensione di 90 giorni per le tariffe aggiuntive sulla maggior parte dei Paesi colpiti. Questa sospensione è stata presentata come un incentivo ai negoziati, segnalando una certa apertura da parte dell’amministrazione. Tuttavia, la Cina è esclusa da questa concessione, con i dazi applicabili che restano in vigore. Questo approccio selettivo ha suscitato critiche, poiché solleva preoccupazioni su come soddisfarà le esigenze di tutte le nazioni coinvolte nel commercio internazionale.

Risposte internazionali alle nuove tariffe

Le reazioni degli altri Paesi non si sono fatte attendere. La Cina, per esempio, ha risposto con tariffe ritorsive che aumentano le imposte sui prodotti americani, passando dall’84% al 125%. Queste contromisure sono state presentate come una necessaria risposta all’aggressività tariffaria statunitense. L’Unione Europea, dal canto suo, aveva inizialmente preparato misure punitive per 21 miliardi di euro, ma ha optato per una sospensione delle sue contromisure per 90 giorni a seguito dell’annuncio di Trump, col fine di intraprendere negoziati. Altri Paesi, tra cui India e Israele, stanno considerando come procedere, se adottare misure simili o spostarsi verso discussioni diplomatiche.

La situazione resta dunque fluida e complessa, e gli impatti economici su scala globale si faranno certamente sentire nei mesi a venire, mentre la comunità internazionale osserva attentamente l’evoluzione di queste politiche commerciali.

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