Utilizzo dei satelliti Starlink: le dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto

Utilizzo dei satelliti Starlink: le dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto

Il ministro della Difesa Crosetto evidenzia la necessità di integrare sistemi satellitari per le forze armate italiane, rispondendo a interrogazioni politiche e alle crescenti esigenze di comunicazione in scenari complessi.
Utilizzo dei satelliti Starlin Utilizzo dei satelliti Starlin
Utilizzo dei satelliti Starlink: le dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto - Gaeta.it

Il dibattito sull’uso dei satelliti nella difesa italiana si intensifica, specialmente dopo un’interrogazione del leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha chiarito che l’integrazione di sistemi satellitari come quelli offerti da Starlink di Elon Musk potrebbe diventare una necessità per le forze armate italiane. Crosetto ha sottolineato l’importanza di fornire comunicazioni affidabili e continue, essenziali per le operazioni militari a grande distanza dall’Italia.

Aspetti dell’interrogazione e la risposta del ministro

Durante l’interrogazione, il leader di Sinistra Italiana ha posto domande precise sull’argomento, cercando di chiarire se vi siano stati accordi ufficiali tra il governo italiano e la società SpaceX. Crosetto ha rassicurato che non ci sono contratti firmati in merito. Ha affermato, «la Presidenza del Consiglio dei ministri ha smentito ogni accordo», reiterando che non è stata approvata alcuna intesa da parte del ministero della Difesa.

Tuttavia, riconoscendo il contesto operazionale delle forze armate, il ministro ha evidenziato che le missioni di tutela degli interessi nazionali spesso avvengono in aree remote, dove i servizi e le infrastrutture possono essere carenti. In tali circostanze, la necessità di sistemi di comunicazione adeguati diventa cruciale. Crosetto ha anche messo in risalto che l’attuale rete di servizi di comunicazione si basa su satelliti geostazionari, caratterizzati da una copertura geografica limitata e da problemi di latenza.

Necessità di integrazione con satelliti in orbita bassa

Proseguendo nella sua analisi, Crosetto ha spiegato che le forze armate sono obbligate ad adottare satelliti in orbita bassa per migliorare le loro capacità operative. Questi sistemi offrono, infatti, una copertura più ampia e una latenza ridotta, facilitando così le comunicazioni in scenari complessi. L’adozione di queste nuove tecnologie risponde a esigenze che si fanno sempre più pressanti a livello europeo, dove progetti come Iris 2 prevedono il lancio di circa 290 satelliti nel prossimo futuro.

Tuttavia, il ministro ha avvertito che i tempi per la realizzazione di tali progetti possono allungarsi, con previsioni che superano il 2030. Un fattore che rende necessario esplorare soluzioni alternative nel breve periodo. A tal proposito, ha ricordato che l’Agenzia Spaziale Italiana è stata incaricata di valutare ogni possibile opzione disponibile nel panorama attuale.

L’aumento della spesa per la difesa e le richieste internazionali

Il tema delle spese per la difesa è centrale e Crosetto ha sottolineato che il finanziamento delle forze armate italiane dovrà inevitabilmente crescere. Questo non è solo un’esigenza interna, ma anche una richiesta formulata da organismi internazionali come la NATO e da diversi paesi alleati, tra cui Polonia e Germania. Durante un intervento, il ministro ha preannunciato che la questione sarà affrontata durante il prossimo incontro dei leader della NATO, previsto per il periodo estivo.

La discussione sul budget per la difesa si fa sempre più serrata, ma Crosetto non crede che possa arrivare a raggiungere il 5% del Prodotto Interno Lordo italiano, un obiettivo che appare attualmente irraggiungibile per la maggior parte delle nazioni. Tuttavia, già un incremento rispetto al 2% è stato annunciato come inevitabile e necessario per rispondere alle sfide contemporanee che si presentano, sigillando di fatto una strategia di adeguamento rispetto alle crescienti minacce globali.

Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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