"Vakhim": il viaggio emozionante di un bambino cambogiano tra adozione e riconteggio delle origini

“Vakhim”: il viaggio emozionante di un bambino cambogiano tra adozione e riconteggio delle origini

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"Vakhim": il viaggio emozionante di un bambino cambogiano tra adozione e riconteggio delle origini - Gaeta.it

Un’immersione profonda nelle realtà dell’adozione internazionale è ciò che promette il documentario “Vakhim”, diretto da Francesca Pirani. Presentato nell’ambito delle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia, il film racconta la storia toccante di un ragazzo cambogiano, adottato in Italia, e del suo percorso per mantenere vive le proprie radici.

L’inizio di un nuovo capitolo: l’adozione di Vakhim

Un viaggio da Phnom Penh a Italia

Nel 2008, una giovane famiglia italiana intraprende un viaggio che cambierà per sempre le loro vite. Adottano Vakhim, un bambino di quattro anni proveniente dalla Cambogia. Le prime fasi dell’adozione vengono immortalate in video, riprendendo momenti intimi e carichi di emozione. Nonostante il linguaggio costituisse un primo ostacolo, la vivacità e l’energia di Vakhim riescono rapidamente a superare le barriere linguistiche. In pochi mesi, il bambino non solo si ambienta nel nuovo contesto familiare, ma stringe legami affettuosi con i genitori adottivi e inizia a imparare l’italiano.

L’importanza delle origini

La madre adottiva, Francesca Pirani, racconta a ANSA che l’idea di realizzare un documentario è maturata col tempo, quando ha percepito il desiderio di Vakhim di raccontare la sua storia. L’obiettivo più profondo del film è quello di esplorare come un bambino possa affrontare il trauma della perdita delle proprie origini, cercando di non vedere l’adozione come un addio, ma come un nuovo inizio, una riappropriazione di identità.

La ricerca della madre naturale

Un legame indissolubile

Nel 2019, le tappe per la realizzazione di “Vakhim” iniziano concretamente a prendere forma. Francesca Pirani, già nota per collaborazioni con registi di alto profilo come Marco Bellocchio, si guarda attorno alla ricerca di supporto per il suo progetto. Ma nonostante il suo impegno, le difficoltà nel trovare produttori e attori incidono sul ritmo di realizzazione. La cineasta decide quindi per un approccio autofinanziato, convinta della necessità di portare avanti il racconto della vita del suo giovane protagonista.

Ritorno in Cambogia

Un punto cruciale del documentario si svolge in Cambogia, dove, insieme a Maklin, la sorella di Vakhim adottata contemporaneamente in Italia, ritornano nel paese d’origine per ricollegarsi con le loro origini. Durante il viaggio, la famiglia spera di rintracciare la madre naturale dei ragazzi, desiderosa di affrontare il dolore del passato e di ricostruire i legami interrotti dal destino. Questo tentativo non solo rappresenta un gesto di recupero emotivo, ma è anche un passo fondamentale per permettere a Vakhim e Maklin di riconnettersi con i loro ricordi.

La lotta con il trauma dell’adozione

Affrontare la perdita delle origini

La regista mette in evidenza come l’adozione fonda le sue radici anche in un inevitabile trauma. I bambini, come Vakhim e Maklin, si trovano a dover affrontare la drammatica perdita della loro lingua madre e dell familiarità con il loro mondo di origine. La storia di questi bambini, seppur pervasa da momenti di allegria e vitalità, è segnata da una fragilità intrinseca. “Vakhim è un bambino molto allegro e socievole”, sottolinea Pirani, ma ciò non toglie che porti con sé un pezzo di dolore e una ricerca di riconnessione.

Ricucire la propria identità

Attraverso il documentario, Francesca Pirani offre una preziosa riflessione sull’importanza della memoria e dell’identità. Per Vakhim, il viaggio in Cambogia non è solo una riconquista di un passato perduto, ma un tentativo di riunificare le due metà della sua vita, abbandonando l’idea che l’adozione possa significare una fine. La pellicola si propone come un viaggio emozionante e profondo, che pone in risalto l’importanza di esplorare le proprie origini e di integrare il passato con il presente per costruire un futuro solido e sereno.

“Vakhim” non è solamente un documentario di tipo narrativo, ma si configura come un’importante testimonianza di resilienza e amore, una storia capace di ispirare chiunque creda nel valore della famiglia e delle proprie radici.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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