A febbraio 2025, la valle d’aosta registra un aumento degli arrivi e delle presenze turistiche rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I dati mostrano un quadro articolato con differenze significative tra italiani e stranieri, e tra strutture alberghiere ed extralberghiere. Le variazioni si notano anche sul territorio, con comprensori che segnano trend diversi.
italiani e stranieri: un confronto netto nei flussi turistici
A febbraio 2025 si conferma una spaccatura netta tra turismo nazionale e straniero nella valle d’aosta. Gli italiani sono diminuiti sia negli arrivi che nelle presenze. Precisamente, gli arrivi sono scesi a 77.188 , e le notti trascorse sono scese a 188.061 . Questo calo segna una flessione nel turismo interno che potrebbe essere legata a vari fattori, dai cambiamenti nelle abitudini di viaggio fino a concorrenza da altre destinazioni.
In controtendenza, gli stranieri hanno mostrato una crescita marcata. Gli arrivi degli ospiti stranieri sono passati a 68.671 e le presenze complessive sono salite a 331.361 . La presenza internazionale sta quindi compensando la riduzione dei turisti italiani e conferma la vocazione della valle d’aosta come meta apprezzata da visitatori esteri.
Questo dato conferma l’apertura crescente del mercato internazionale per la regione, e la capacità di attirare turisti soprattutto dai principali paesi europei, come mostrano i numeri in dettaglio.
bilancio generale sugli arrivi e le presenze in valle d’aosta
Nel mese di febbraio 2025, la valle d’aosta ha accolto 146.968 turisti, un incremento del 3,14% rispetto al febbraio 2024. Le notti trascorse sono state 522.281, con un aumento del 3,4%. Questi dati evidenziano un leggero ma concreto miglioramento del flusso turistico rispetto all’anno precedente. Tuttavia, analizzando la ripartizione per tipologia di strutture ricettive, emergono tendenze opposte.
Gli hotel hanno registrato una contrazione sia negli arrivi sia nelle notti trascorse . Al contrario, le strutture extraricettive – come bed & breakfast, agriturismi e case vacanza – hanno evidenziato un notevole aumento, con arrivi in crescita del 15,69% e presenze in aumento del 20,83%. Questo cambio di preferenze potrebbe riflettere una scelta crescente dei viaggiatori verso soluzioni più flessibili e meno convenzionali.
L’assessorato al turismo della valle d’aosta ha diffuso i dati con particolare attenzione a questi dettagli, sottolineando la diversità dei comportamenti turistici nel territorio regionale.
provenienza degli ospiti italiani ed esteri
Tra i turisti italiani, le regioni di provenienza principali segnano cali nelle presenze. Lombardia, con 57.271 notti, perde il 15,65% rispetto a febbraio 2024. Il Piemonte, altra regione vicina e storicamente legata alla valle d’aosta, scende del 5,17% raggiungendo 28.635 presenze. Questi dati indicano una riduzione dell’afflusso da due bacini importanti, che stanno influendo sul trend complessivo dei turisti nazionali.
I mercati esteri presentano invece dinamiche positive e differenziate. Il Regno Unito continua a detenere il primato con 92.315 presenze, mostrando un incremento del 9,76%. La Svezia cresce ancora più del Regno Unito, del 12,19%, con 45.357 notti. Spicca la Francia, che sale del 24,37%, raggiungendo 24.901 presenze. Questi dati rafforzano la posizione dei turisti del nord e del centro europa come categoria trainante per la valle d’aosta in questo periodo.
Questi numeri sottolineano il ruolo dei mercati esteri nella stabilità del turismo regionale, e faranno probabilmente parte di strategie di promozione e accoglienza nei mesi a venire.
l’andamento delle presenze turistiche nei comprensori valdostani
L’analisi dettagliata per comprensori evidenzia variazioni significative nei territori della valle d’aosta. Nella zona di aosta e dintorni le presenze italiane crescono del 3,79% e quelle straniere del 19,28%. Nel gran paradiso, area nota per i parchi naturali, gli italiani aumentano del 10,7% e gli stranieri del 17,46%.
Il gran san bernardo e valpelline registrano rispettivamente +10,44% di italiani e +8,7% di stranieri. Dati differenziati arrivano dal monte bianco, dove il turismo italiano cala del 10,95%, mentre quello straniero avanza del 13,61%. Monte cervino segna cali marginali tra gli italiani e crescita minima tra gli stranieri .
Situazioni di segno opposto si osservano nella val d’ayas-champoluc, con diminuzioni pari al -10,61% per gli italiani e un calo anche tra gli stranieri . Nella valle centrale-mont avic, le presenze italiane crescono lievemente e quelle straniere salgono del 18,92%. Infine, valle del lys-gressoney vede un leggero calo degli italiani del -2,18% e una crescita modesta degli stranieri .
Questi dati mostrano un quadro articolato dove gli effetti dell’attrattività delle destinazioni e le scelte dei turisti variano in modo evidente. La differenziazione territoriale indica dunque la necessità di approcci mirati per sostenere il flusso turistico in ogni zona.
La valle d’aosta conferma quindi una stagione turistica complessa, con segnali di crescita generali ma anche con criticità che richiedono attenzione soprattutto per il mercato interno e alcune aree specifiche.