Nella provincia di Avellino, il Vallo di Lauro ha visto un incremento dei controlli nel recente periodo, eseguiti su richiesta della Procura guidata da Domenico Airoma. Questi interventi mirano a monitorare le aree più critiche, compreso il comune di Quindici, storicamente segnato da scontri tra clan camorristici. La situazione è diventata sempre più allarmante dopo l’arresto di una figura di spicco legata a uno dei gruppi criminali.
L’allerta scaturita dagli eventi recenti
L’arresto di Felicetta Cava, avvenuto nei giorni scorsi, ha scatenato una serie di eventi che hanno posto in evidenza il deterioramento della sicurezza nella zona. Felicetta, che vive con disabilità a causa della sua sopravvivenza alla “strage delle donne” nel 2002, è stata trovata in possesso di una pistola con matricola abrasa, un simbolo preoccupante di un clima di violenza crescente. Questo avvenimento ha riacceso l’interesse delle autorità nei confronti delle dinamiche interclaniche che affliggono il territorio, portando a una serie di controlli intensificati.
Negli ultimi mesi, ci sono stati anche diversi incidenti che hanno coinvolto i giovanissimi membri delle famiglie Camorra, in particolare tra i clan Cava e Graziano. Questi scontri, avvenuti durante l’estate, hanno sollevato preoccupazioni tra i residenti, riportando in primo piano le tensioni che si credevano in parte attenuate. La risposta delle autorità è stata immediata e decisa, con l’obiettivo di contenere la situazione prima che degenerasse ulteriormente.
Operazioni delle forze dell’ordine
I Carabinieri del Comando provinciale di Avellino hanno avviato operazioni di controllo straordinario che si sono concretizzate in posti di blocco e controlli stradali nelle aree sensibili del Vallo di Lauro. Queste operazioni non si limitano alla sorveglianza superficiale, ma prevedono anche perquisizioni domiciliari mirate e ricerche nei terreni agricoli e nei casolari alla ricerca di armi e di eventuali attività illecite, anch’esse storicamente associate a questi territori.
L’incremento dei controlli ha un duplice obiettivo: da un lato, prevenire il proliferare della violenza tra i clan, dall’altro, rassicurare la popolazione locale, spesso spaventata dalle risonanze di episodi criminosi. I Carabinieri sono supportati da tecnologie moderne e intelligence, impegnandosi in un’azione di monitoraggio pericolosamente efficace, volta a raccogliere informazioni utili a smantellare le strutture operative dei clan.
Il contesto storico di Quindici
Il comune di Quindici è stato un punto nevralgico per le faide che hanno contraddistinto la storia della criminalità organizzata in provincia di Avellino. Le tensioni tra i clan Cava e Graziano hanno portato a decine di omicidi, molti dei quali hanno colpito anche persone estranee agli scontri. Le ricadute di questi conflitti non sono solo evidenti in termini di perdita di vite umane, ma incidono profondamente sulla comunità locale, creando un clima di paura e sfiducia.
Negli anni, le forze dell’ordine hanno cercato di combattere contro questo fenomeno insidioso. Tuttavia, la presenza di un tessuto criminale così radicato e resiliente rende queste operazioni particolarmente complesse. La comunità è stata quindi chiamata a partecipare attivamente a una lotta comune, incoraggiata dalle istituzioni a segnalare fenomeni sospetti e a rompere il silenzio che troppo a lungo ha coperto le attività illegali.
La situazione attuale rimane precaria e di costante evoluzione, ma con l’azione coordinata delle autorità competenti, gli abitanti del Vallo di Lauro sperano in un futuro più sicuro, libero dal predominio della criminalità organizzata.
Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2024 da Donatella Ercolano