Valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli piemontesi: un progetto presentato alla Borsa Internazionale del Turismo

Valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli piemontesi: un progetto presentato alla Borsa Internazionale del Turismo

Il progetto ‘Un patrimonio da raccontare’ valorizza i paesaggi vitivinicoli delle Langhe, Roero e Monferrato, promuovendo turismo sostenibile e collaborazione tra comuni per preservare cultura e tradizioni locali.
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Valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli piemontesi: un progetto presentato alla Borsa Internazionale del Turismo - Gaeta.it

Un importante passo per promuovere e tutelare i paesaggi vitivinicoli delle Langhe, del Roero e del Monferrato è stato recentemente svelato durante la Borsa Internazionale del Turismo di Milano. Questo progetto, dal titolo ‘Un patrimonio da raccontare’, è stato ideato con l’obiettivo di mettere in luce la ricchezza culturale e storica di queste zone, riconosciute come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. La presentazione ha assunto un significato particolare considerando l’importanza del turismo enogastronomico per l’economia locale.

Il partenariato e i comuni coinvolti

Il Comune di Canelli ha assunto il ruolo di capofila nel partenariato che comprende venti comuni appartenenti alla Core-Zone della regione vitivinicola. Tra queste località spiccano nomi noti come Barolo, Barbaresco e Nizza Monferrato, ognuno con la propria identità culturale e vitivinicola. Questo progetto non riguarda solo la valorizzazione dei paesaggi, ma anche la collaborazione tra i comuni per un’azione sinergica che mira a rafforzare l’immagine del territorio a livello nazionale e internazionale.

Ogni comune partecipante porterà le proprie peculiarità, contribuendo a una visione complessiva che tiene conto delle diverse anime di un’area famosa per i suoi vini pregiati e le sue tradizioni. La cooperazione trasversale tra i comuni potrebbe portare a una strategia di marketing più solida e unificata, capace di attirare turisti e appassionati di vino da tutto il mondo.

Innovazione e comunicazione del progetto

Una delle componenti cruciali del progetto ‘Un patrimonio da raccontare’ è la creazione di un sito web turistico innovativo, concepito per migliorare la fruibilità dell’offerta turistica. Questo strumento non solo permette la prenotazione delle visite in cantina ma offre anche un accesso diretto alle informazioni relative ai paesaggi e alle esperienze da vivere sul territorio. La ricerca condotta dal Politecnico di Milano ha fornito preziose indicazioni su come ottimizzare l’esperienza degli enoturisti, identificando fattori chiave per attrarli e soddisfarli.

Nel sito, gli utenti possono esplorare i paesaggi vitivinicoli attraverso il punto di vista di diverse generazioni: dai Boomer ai Vlogger e Tik Toker, rappresentando una gamma di approcci distintivi al turismo. Video e immagini sono stati utilizzati strategicamente per catturare l’interesse di un pubblico giovane e variegato, cercando di attrarre visitatori attraverso storie visive coinvolgenti e contenuti interattivi.

Valori culturali e sostenibilità del progetto

L’incontro di presentazione ha visto la partecipazione di importanti esponenti del territorio, tra cui Bruno Bertero, direttore dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, e Marco Lanza, direttore dell’agenzia Alexala. Entrambi hanno enfatizzato non solo il patrimonio paesaggistico e culturale, ma anche i valori universali di comunità e dedizione che animano coloro che vivono e lavorano tra queste colline.

Giovanna Quaglia, presidente dell’associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli, ha commentato l’inserimento del progetto nel nuovo Piano di Gestione, evidenziando la necessità di preservare l’eredità culturale e lavorare verso un’integrazione sostenibile delle attività vinicole. La sindaca di Canelli, Roberta Giovine, ha ribadito l’importanza di mantenere il legame con le tradizioni, mentre si guarda a un futuro che armonizza sviluppo economico e tutela dell’ambiente.

Questo progetto si propone non solo di attrarre turisti, ma di educarli al rispetto e all’apprezzamento di un patrimonio che va preservato per le future generazioni, creando un circolo virtuoso tra cultura, natura e economia locale.

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