Vandalismo a San Benigno Canavese: gli autovelox bersaglio di atti violenti e polemiche

Il vandalismo dei totem “velo-ok” a San Benigno Canavese accende un acceso dibattito sulla sicurezza stradale, evidenziando il malcontento dei cittadini verso misure percepite come punitive e oppressive.
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Vandalismo a San Benigno Canavese: gli autovelox bersaglio di atti violenti e polemiche - (Credit: www.giornalelavoce.it)

Il recente vandalismo che ha colpito i totem arancioni, noti come velo-ok, a San Benigno Canavese ha sollevato un acceso dibattito tra i cittadini. Questi dispositivi, progettati per dissuadere gli automobilisti dal superare i limiti di velocità, sono al centro di una crescente tensione. L’episodio di vandalismo non solo mette in luce la frustrazione di alcuni automobilisti, ma anche una questione più ampia riguardante la sicurezza stradale e la percezione dell’autorità.

Il vandalismo dei totem: un atto di protesta?

Negli ultimi giorni, due dei dieci velo-ok installati nel comune di San Benigno Canavese sono stati vandalizzati in un atto che ha sorpreso molti residenti. Nella località di Bruciata, uno dei totem è stato distrutto e scaraventato a terra, mentre su un altro è stata tracciata una svastica con vernice spray, suggerendo un chiaro segno di ribellione contro l’imposizione di queste misure di sicurezza. Questi atti di vandalismo, però, non sono un’eccezione, ma piuttosto una ripetizione di episodi simili avvenuti in passato, alcune settimane fa. In un’unica notte, quattro velo-ok erano stati danneggiati in varie frazioni del comune, tra cui Mura e Bruciata, nonché lungo le vie che portano al campo sportivo di Lombardore. Queste azioni evidenziano un malessere crescente tra i cittadini, che vedono i totem non come strumenti utili per garantire la sicurezza, ma come una forma di oppressione e una strategia per aumentare il gettito di multe.

Critiche e difese dei velo-ok

La crescente antagonismo contro i velo-ok non è un fenomeno isolato. Secondo alcuni residenti, questi dispositivi sono percepiti come una penalizzazione eccessiva per chi già cerca di rispettare le regole della strada. La frustrazione si amplifica per chi ha ricevuto multe in seguito a controlli effettuati da questi strumenti di sorveglianza. Malgrado il malcontento, il sindaco Alberto Graffino ha ribadito l’importanza di questi totem, sottolineando che il loro obiettivo primario è quello di prestare attenzione al controllo della velocità e quindi alla sicurezza stradale. “Abbiamo rilevato un calo delle velocità in corrispondenza dei punti in cui sono stati collocati”, ha dichiarato, cercando di placare le polemiche.

Tuttavia, la sua posizione sembra non trovare ascolto tra coloro che ritengono di essere stati ingiustamente colpiti da multe stradali. Il sindaco ha fatto notare che i vandalismi ai velo-ok non si limitano più a semplici atti di derisione, come la rimozione di adesivi; ora sono in atto azioni ben più gravi e distruttive. Questo porta il comune di San Benigno Canavese a intraprendere una battaglia su più fronti per mantenere la sicurezza stradale e affrontare la crescente insofferenza.

Una questione più ampia

Il dibattito attorno ai velo-ok di San Benigno Canavese non è un fenomeno unico, ma riflette un malessere diffuso in molte altre località d’Italia. Diverse amministrazioni comunali hanno cercato di giustificare l’installazione di autovelox come necessaria per ridurre il rischio di incidenti stradali. Tuttavia, non sono pochi coloro che vedono questa pratica come un modo per fare cassa, danneggiando la vita quotidiana di coloro che hanno bisogno di spostarsi per lavoro o altre necessità.

Non solo San Benigno, ma molte altre città hanno visto sollevarsi controversie simili, con cittadini che discutono animatamente sull’equilibrio tra sicurezza e libertà individuale. Alcuni gruppi di automobilisti rivendicano di essere penalizzati da misure che appaiono punitive più che preventive, mentre le autorità mantengono una ferma posizione sulla necessità dei totem per garantire la sicurezza stradale.

La risposta del comune e le prospettive future

Nonostante le azioni vandaliche e la polemica crescente, il comune di San Benigno Canavese ha confermato l’intenzione di sostituire i totem danneggiati. Tuttavia, il futuro di questi dispositivi e la loro accettazione tra i cittadini appare incerta. Il dibattito sui velo-ok continua a dividere, lasciando aperta la questione su come trovare un equilibrio efficace tra controllo della velocità e percezione di giustizia sociale. Con l’aumento dell’ostilità verso questi strumenti, le amministrazioni locali potrebbero essere costrette a rivedere non solo l’utilizzo di autovelox, ma anche come comunicano e interagiscono con i cittadini riguardo a misure di sicurezza stradale. La guerra contro i totem arancioni sembra, quindi, destinata a protrarsi, col rischio di esacerbare le tensioni tra cittadini e autorità locali.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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