Vandalismo alla Basilica di Santa Maria delle Carceri: il gesto inaccettabile scuote Prato

Vandalismo alla Basilica di Santa Maria delle Carceri: il gesto inaccettabile scuote Prato

Vandalismo alla Basilica di Santa Maria delle Carceri a Prato: portoni danneggiati in un attacco mirato, suscitando indignazione tra la comunità e richiamando l’attenzione sulla sicurezza del patrimonio storico.
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Vandalismo alla Basilica di Santa Maria delle Carceri: il gesto inaccettabile scuote Prato - Gaeta.it

Un episodio di vandalismo ha colpito la storica Basilica di Santa Maria delle Carceri, una chiesa risalente al Quattrocento situata nel cuore di Prato. La notizia è emersa dopo una comunicazione ufficiale della Diocesi, che ha rivelato i dettagli dell’incidente avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. L’attacco ha sollevato indignazione tra i fedeli e gli amanti della cultura, date le implicazioni non solo religiose ma anche patrimoniali del patrimonio storico colpito.

Il vandalismo: dettagli dell’accaduto

Tra le 23 e mezzanotte, alcuni vandali hanno preso di mira i portoni della basilica. Secondo la Diocesi, sono state sfondati con violenza le pannellature basse delle ante sia del portone principale che di quello laterale. Pur essendo da segnalare il danno ai portoni esterni, la situazione non ha raggiunto livelli più gravi, poiché la seconda porta, una blindata che consente l’accesso alla chiesa, è rimasta intatta. Questo particolare suggerisce che i vandali non erano interessati a penetrare all’interno del luogo di culto, ma si sono concentrati esclusivamente sui mezzi di accesso esterni, un chiaro segnale di attacchi mirati e deliberati.

I danni ai portoni, sebbene significativi, non si aggiungono ai problemi legati alla sicurezza degli arredi interni o delle opere d’arte, molte delle quali hanno un valore inestimabile. Tuttavia, il fatto stesso di colpire un luogo di culto di grande importanza storica evidenzia un fenomeno di intolleranza che preoccupa la comunità locale.

La reazione delle autorità e della comunità religiosa

La notizia del vandalismo ha raggiunto monsignor Carlo Stancari, il parroco della Basilica, attualmente in viaggio all’estero. Un rappresentante della chiesa, il sacrestano, ha immediatamente allertato le forze dell’ordine, presentando denuncia presso i carabinieri. Questo intervento rapido mostra l’importanza del fatto e la serietà con la quale è stata presa la vicenda.

Dando una risposta pronta alla comunità, il vescovo di Prato, Giovanni Nerbini, ha visitato la basilica per rendersi conto di persona della gravità dei danni subiti. In una dichiarazione, ha definito l’atto come “deprecabile” e ha espresso il suo sconcerto per un gesto che ha colpito un patrimonio storico e culturale dichiarato giubilare durante l’Anno Santo. La reazione da parte del vescovo indica un forte desiderio di proteggere non soltanto il prestigio della chiesa ma anche il rispetto per la tradizione e la spiritualità del luogo.

Possibili sviluppi: l’indagine in corso

Piazza delle Carceri, dove si trova la basilica, è sorvegliata da un sistema di videosorveglianza. È opportuno quindi che le autorità verifichino le riprese che potrebbero aver immortalato il momento del vandalismo. L’analisi delle immagini potrebbe risultare fondamentale nella ricerca dei responsabili, offrendo così un segnale chiaro e netto contro atti simili.

L’indagine è in corso, e il coinvolgimento dei carabinieri e della polizia municipale è un passo cruciale non solo per assicurare i trasgressori alla giustizia, ma anche per garantire un maggiore livello di protezione per i luoghi di culto e il patrimonio culturale collettivo. Questa situazione ha portato a una riflessione sulla necessità di migliorare la sicurezza dei beni storici, che con il loro valore intrinseco e simbolico, meritano protezione e rispetto.

Il forte impatto di un atto così inaccettabile sulla comunità non deve passare inosservato; da qui emerge la necessità di un dialogo costante e di azioni concrete che possano rafforzare il legame tra la cultura, la fede e i cittadini.

Ultimo aggiornamento il 19 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina

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