Vandalismo alla foiba di Basovizza: l’indignazione di Anna Maria Mori alla vigilia del Giorno del Ricordo

Vandalismo alla foiba di Basovizza: l’indignazione di Anna Maria Mori alla vigilia del Giorno del Ricordo

Il vandalismo alla foiba di Basovizza suscita indignazione, evidenziando la necessità di riconoscere e rispettare la memoria storica degli esuli istriani in vista del Giorno del Ricordo.
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Vandalismo alla foiba di Basovizza: l’indignazione di Anna Maria Mori alla vigilia del Giorno del Ricordo - Gaeta.it

Il recente atto vandalico alla foiba di Basovizza ha scatenato un forte senso di indignazione, soprattutto per chi come Anna Maria Mori vive la tragedia dell’esodo dalla Istria sulla propria pelle. La giornalista e scrittrice, originaria di Pola, ha espresso il suo disappunto sulle scritte vandaliche in sloveno che deturpano un luogo simbolico per la memoria storica italiana. Questo evento avviene alla vigilia del Giorno del Ricordo, che si celebra ogni anno il 10 febbraio, rendendo ancora più pesante il significato di tale affronto.

Il contesto storico della foiba di Basovizza

La foiba di Basovizza è un sito emblematico per la memoria degli eventi tragici che hanno colpito la popolazione istriana durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Questo luogo è spesso associato alle sofferenze di molti italiani che, a causa delle violenze e degli eventi bellici, sono stati costretti a lasciare la propria terra. Il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004, mira a non dimenticare queste tragedie e a far comprendere ai cittadini italiani l’importanza della memoria per il futuro.

Questo atto vandalico, dunque, non è solo un gesto di inciviltà, ma un duro colpo a una parte della nostra storia che merita rispetto e riconoscimento. La scrittrice sottolinea che il silenzio e l’ignoranza su queste vicende hanno per anni offuscato una verità storica importante, relegando la sofferenza degli esuli e delle loro famiglie a un angolo dimenticato della memoria collettiva.

La reazione di Anna Maria Mori

Anna Maria Mori non ha risparmiato parole dure nei confronti di chi ha compiuto questo gesto. Per la scrittrice, è inaccettabile che un monumento alla memoria possa essere oggetto di insulti e vandalismi, specialmente da un popolo che vive nel rispetto della pluralità culturale. Mori, visibilmente colpita, ha affermato che gli insulti e le offese ai monumenti dedicati alle foibe avvengono regolarmente, ogni anno, in concomitanza con il Giorno del Ricordo.

La scrittrice ha richiamato l’attenzione sul fatto che la scritta in sloveno, attribuibile alla comunità slovena locale, rappresenta un ulteriore elemento di tensione in una realtà già complessa. Questa situazione fa emergere le divisioni storiche che ancora oggi influenzano il modo in cui le diverse comunità percepiscono e raccontano la storia, suggerendo la necessità di un dialogo aperto e di una maggiore comprensione reciproca.

La questione della memoria storica

Mori ha evidenziato come la memoria storica sia fondamentale per la costruzione di un’identità nazionale condivisa. Spiega che, da parte della politica, c’è stata una volontà di silenziare e negare la storia istriana, portando a un lungo silenzio durato quasi cinquant’anni. Secondo lei, è vitale che le nuove generazioni comprendano come i drammi vissuti dagli istriani facciano parte integrante della storia italiana.

Il lavoro di ricerca e documentazione svolto per i suoi libri ha rivelato quanto sia difficile trovare materiale adeguato su questa vicenda. Mori ha notato che la conoscenza di questo passato è spesso ostacolata da ideologie che cercano di distorcere o minimizzare le sofferenze vissute. Una ignoranza diffusa, secondo la scrittrice, rappresenta un grave problema che va affrontato con determinazione.

Speranze per il futuro

Guardando al Giorno del Ricordo, Anna Maria Mori esprime il desiderio che sempre più persone possano riconoscere il contributo degli esuli istriani alla storia italiana. La sfida consiste nell’abbattere le barriere della divisione e dell’impunità e nel favorire un maggiore riconoscimento delle esperienze passate. È fondamentale che la storia venga raccontata in modo completo, affinché le generazioni future possano apprendere lezioni importanti per il presente e il futuro. La scrittrice auspica che la commemorazione di questo giorno possa servire da punto di partenza per una riflessione più profonda sulle identità nazionali e sulle memorie condivise.

Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Sofia Greco

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