Un nuovo progetto è nato a Varese: i food truck di PizzAut, una novità che mira a promuovere l’inclusività delle persone autistiche nel mondo del lavoro. Grazie alla collaborazione con il gruppo Teha e l’associazione no-profit Dot – Do One Thing, il progetto si propone non solo di garantire un’opportunità professionale, ma anche di sensibilizzare la società sui temi dell’autismo e della dignità lavorativa.
I dettagli del progetto PizzAut
Da quando è stato fondato nel 2017, PizzAut ha lavorato per costruire un modello che unisce la qualità gastronomica all’inclusione sociale. L’obiettivo è quello di sviluppare una rete composta da 15 food truck in Lombardia entro il 2025, uno per ogni capoluogo di provincia, con un particolare focus su Milano dove sono previsti quattro mezzi. Ogni food truck sarà gestito da un team di cinque persone autistiche, offrendo loro non solo un lavoro, ma anche l’opportunità di diventare economicamente indipendenti.
L’iniziativa di PizzAut si distingue per la volontà di far sentire le persone autistiche parte attiva della società. Dalla loro immissione nel mondo del lavoro, si mira a creare un ambiente in cui le differenze possano essere valorizzate, rendendo da un lato le persone autistiche soggetti imprenditoriali e dall’altro favorendo un risparmio significativo per il bilancio statale.
Con circa 600.000 persone affette da autismo in Italia, il tasso di occupazione è sorprendentemente basso, fermandosi all’1,7%. Questo progetto non si limita ad offrire un’occupazione, ma rappresenta un passo importante verso l’autonomia e l’integrazione, un fattore cruciale per il benessere delle persone coinvolte.
L’evento di lancio e i sostenitori
Il lancio del progetto si è svolto in un incontro a Varese, con la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti del settore privato. Tra i partecipanti, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che hanno sottolineato l’importanza di queste iniziative per promuovere l’inclusione nel mercato del lavoro.
Anche aziende come Autogrill e Bindi hanno dimostrato il loro interesse e la loro disponibilità a supportare progetti sociali. La loro partecipazione è un chiaro esempio di come il settore privato possa contribuire a un’integrazione profonda delle persone autistiche nel contesto lavorativo e nella società in generale.
In questo modo, l’evento ha messo in luce non solo il sostegno delle istituzioni ma anche l’importanza della sinergia con il mondo imprenditoriale. Ciò potrebbe tradursi in ulteriori opportunità lavorative per le persone autistiche e nella creazione di una rete solidale che favorisca l’accettazione delle differenze.
Impatti economici e sociali del progetto
Uno dei principali obiettivi del progetto PizzAut è sensibilizzare la popolazione sul valore dell’inclusione lavorativa e sul suo impatto economico. Grazie all’integrazione delle persone autistiche nel mondo del lavoro, si prevede un risparmio di circa 100 milioni di euro in dieci anni per il sistema di welfare statale. Questo dimostra come un’iniziativa sociale possa generare benefici economici tangibili.
Convenendo che l’inserimento nel mondo del lavoro rappresenti uno strumento di aiuto concreto, il progetto PizzAut non si limita a creare posti di lavoro, ma punta anche a diffondere una cultura di accettazione e comprensione nei confronti delle persone autistiche. La società può così apprendere a riconoscere il talento e le capacità degli individui, piuttosto che fissarsi sulle loro differenze.
I food truck di PizzAut, dunque, rappresentano una vetrina importante per il talento e per la professionalità delle persone autistiche. Attraverso questi mezzi, i lavoratori avranno l’opportunità di mettersi in mostra e contribuire a un cambiamento culturale che abbraccia la diversità come risorsa.
In un momento storico in cui l’inclusione sociale è diventata una priorità, Varese si erge a esempio di come azioni concrete possano portare a risultati significativi. Il progetto PizzAut non è solo un’iniziativa locale, ma un messaggio potente che può influenzare altri contesti e contribuire a una maggiore apertura verso l’autismo e le sue sfide.
Ultimo aggiornamento il 12 Novembre 2024 da Donatella Ercolano