Nel panorama vitivinicolo del Chianti Classico, la comprensione del terroir rappresenta un elemento fondamentale per la qualità dei vini. Vecchie Terre di Montefili emerge come un pioniere nella valorizzazione della biodiversità in vigna, dimostrando che solo un profondo legame con la terra può portare a un’eccellenza autentica che resiste al passare del tempo. Questo articolo esplora il percorso innovativo dell’azienda e il suo impegno nello studio del terroir, con un focus sull’importanza della diversificazione dei suoli.
L’impegno per la biodiverità e la ricerca del terroir
Nel 2018, Vecchie Terre di Montefili ha intrapreso una ricerca all’avanguardia sui propri suoli, in collaborazione con Vitenova, anticipando di fatto tendenze ora centrali nel mondo del vino. Questo studio ha approfondito la comprensione della complessità dei vigneti presenti nella tenuta, enfatizzando l’importanza di ciascun appezzamento e come esso contribuisca all’espressione dei vini prodotti. L’obiettivo primario dell’azienda è sempre stato quello di comprendere e interpretare il terroir unico che circonda la tenuta, aspetto che oggi riveste un’enorme rilevanza sia per i produttori che per i consumatori.
Grazie a questo lavoro pionieristico, Montefili ha dimostrato che il Sangiovese, varietà autoctona toscana e fulcro della propria produzione, può esprimere una varietà di sfumature e caratteristiche diverse a seconda dei suoli e della loro composizione. L’approccio scientifico all’analisi della terra ha consentito di evidenziare come le specifiche peculiarità geologiche influenzino la qualità e il profilo organolettico dei vini, conferendogli un’identità marcata e riconoscibile.
L’enologa Serena Gusmeri ha sottolineato l’importanza di vinificare ogni parcella separatamente, considerando fattori come l’età dei vigneti, l’esposizione al sole, l’altitudine e i diversi tipi di suolo. Questo metodo di lavorazione permette di esaltare l’identità unica di ogni vigneto, rivelando le caratteristiche particolari del Sangiovese in maniera conflittuale con l’innovazione e le tradizioni locali.
La zonazione e la diversificazione dei suoli
Nel 2022, l’Atlante dei vigneti e delle UGA del Chianti Classico ha confermato le intuizioni già esplorate da Montefili, rivelando l’importanza della zonazione per comprendere le diverse specificità territoriali. Questo documento ha sottolineato il valore di un approccio scientifico e scrupoloso nella valorizzazione delle varietà vitivinicole, rendendo evidente che ogni angolo della tenuta offre un potenziale unico per la produzione di vini di alta qualità.
Le vigne di Vecchie Terre di Montefili si trovano su terreni formati durante il periodo glaciale e sono caratterizzati da tre principali tipi di suolo: la Pietraforte, l’Alberese e le Argilliti Scistose. Ciascuno di questi suoli possiede caratteristiche specifiche che influenzano direttamente i vitigni e, di conseguenza, i vini finali.
La Pietraforte, composta da una roccia calcarea resistente e sabbiosa, concede struttura e robustezza al vino. L’Alberese, invece, arricchisce il suolo di minerali preziosi grazie ai suoi strati di calcare e argilla, mentre le Argilliti Scistose, con le loro stratificazioni, conducono alla formazione del galestro, una roccia dalla grande importanza nell’influenza della personalità del vino.
Questo impegno nella diversificazione dei suoli testimonia come Vecchie Terre di Montefili non solo sappia valorizzare la qualità del Sangiovese, ma si impegni anche a contribuire a una comprensione più profonda delle potenzialità del terroir toscano nel suo insieme.
La vinificazione: un’arte che racconta il territorio
Il lavoro condotto nei vigneti si riflette nella filosofia produttiva dell’azienda, che pone un forte accento sulla tutela delle peculiarità di ogni parcella. Questo impegno è evidente anche in cantina, dove le vinificazioni sono realizzate rispettando l’identità del vigneto, nonché del suo terreno.
Con un intervento minimamente invasivo, l’enologa Gusmeri e il suo team si concentrano sull’interpretazione del suolo attraverso il vino, scegliendo con cura i legni per accompagnare l’evoluzione del Sangiovese. Tale approccio consente a ciascuna vigna di raccontare la propria storia, enfatizzando l’importanza di ogni singolo vigneto nel contesto dell’intera tenuta.
In tal modo, Montefili non si limita a produrre vino, ma crea una narrazione che si radica nella terra stessa. Ogni bottiglia rappresenta un omaggio alle diversità del territorio, valorizzando una cultura vitivinicola rispettosa delle tradizioni ma anche aperta alle innovazioni.
La combinazione di ricerca scientifica, rispetto per il patrimonio locale e visione innovativa ha posizionato Vecchie Terre di Montefili come un esemplare fulcro vitivinicolo nel Chianti Classico, un modello per le future generazioni di produttori.
Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Armando Proietti