La città di Castellammare di Stabia si è raccolta ieri sera per la tradizionale veglia pasquale, dedicata a ricostruire un senso di speranza e vicinanza ai familiari delle vittime della recente sciagura della funivia del Faito. Tra i presenti c’erano molte persone legate da affetto a Carmine Parlato, uno degli operatori deceduti nell’incidente che ha scosso profondamente la comunità locale.
la veglia pasquale e il messaggio dell’arcivescovo
Monsignor Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, ha presieduto la cerimonia con un discorso intenso e carico di dolore ma anche di solidarietà . Ha raccontato di aver tentato di rendere più concreta e autentica la speranza, stando accanto a chi sta soffrendo. Ha definito la via crucis un percorso gravoso e lo ha detto chiaramente: il cuore di tutti è ferito da una sofferenza che riguarda l’intera comunità .
Il suo intervento ha evidenziato la difficoltà di trovare parole adeguate quando il dolore si trasforma in tragedia. L’arcivescovo ha richiamato la necessità di condividere il peso emotivo e ha ricordato che, anche quando tutto sembra svanire, un grido di dolore può trasformarsi in una forma di speranza per il futuro.
la presenza della famiglia di carmine parlato
Tra i presenti alla veglia pasquale c’erano numerosi familiari e amici di Carmine Parlato, uno degli operatori di cabina che ha perso la vita nell’incidente della funivia verificatosi pochi giorni fa. Carmine, originario di Vico Equense, viveva con la moglie e il figlio a Castellammare di Stabia, dove era molto conosciuto.
Questo legame personale ha aggiunto un peso particolare alla cerimonia. La comunità si è stretta intorno ai parenti di Carmine con un abbraccio collettivo, amplificando il senso di perdita e l’urgenza di riconoscere pubblicamente il dolore. La sua figura è diventata simbolo del sacrificio umano dietro quella tragedia e mostra il volto concreto dietro le notizie di cronaca.
la reazione della città e il gesto simbolico
Il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, è stato presente sia alla veglia sia alla via crucis del venerdì precedente, a testimonianza del coinvolgimento istituzionale nell’affrontare l’evento doloroso. Durante la via crucis, insieme all’arcivescovo, ha deposto una corona di fiori davanti alla stazione di partenza della funivia del Faito, luogo simbolico del tragico incidente.
Questo gesto ha rappresentato il dolore condiviso di tutta la città e il desiderio di onorare la memoria delle vittime. Il sindaco ha partecipato attivamente al percorso di lutto collettivo, offrendo un segno tangibile di rispetto e raccoglimento.
Le parole di Alfano e la presenza delle autorità locali hanno lasciato emergere una città ferita. Tuttavia, la veglia pasquale ha offerto uno spazio dove il dolore si è trasformato in una forma di partecipazione più profonda e uno stimolo a portare avanti, pur tra le difficoltà , un messaggio di speranza concreta.