Veneto: oltre 7400 strutture turistiche irregolari a rischio sanzione

Veneto: oltre 7400 strutture turistiche irregolari a rischio sanzione

Il settore turistico immobiliare in Veneto è in crisi, con oltre 7400 strutture irregolari. Vicenza e Rovigo sono le città più colpite, mentre sanzioni severe sono previste per le violazioni.
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Veneto: oltre 7400 strutture turistiche irregolari a rischio sanzione - Gaeta.it

Il settore turistico immobiliare in Veneto sta affrontando una situazione preoccupante, con più di 7400 strutture in affitto che non rispettano le normative vigenti. A partire dal primo gennaio di quest’anno, tutte le unità immobiliari destinate alla locazione turistica devono possedere il Codice Identificativo Nazionale e presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività presso il Comune. Tuttavia, l’analisi del Ministero del Turismo rivela che una significativa percentuale di queste strutture è ancora fuori legge.

Le città più colpite: Vicenza e Rovigo

I dati dell’analisi mettono in luce Vicenza e Rovigo come le città con il maggior numero di irregolarità. A Vicenza, si registrano 3.174 Cin emessi, ma il 20% delle strutture continua a operare in maniera irregolare. Rovigo non è da meno, con una percentuale di irregolari pari al 19%, nonostante siano stati rilasciati 1.928 Cin. A Verona, benché siano stati rilasciati 11.751 Cin, il 12% delle strutture non ha completato la regolarizzazione.

Belluno e Treviso, pur essendo in una situazione simile, mostrano numeri meno preoccupanti. Belluno ha 5.742 Cin rilasciati ma il 16% degli immobili è ancora fuori legge. Treviso, invece, presenta 2.447 strutture regolarizzate con una percentuale del 15% di irregolari. Venezia, con 30.190 Cin emessi, mostra una situazione analoga, con un 12% di immobili ancora non regolarizzati. Padova chiude la lista con 2.337 Cin e il 14% di strutture irregolari.

Sanzioni e controlli: la strada verso la regolarizzazione

La situazione di irregolarità non passerà inosservata. Sono in corso accertamenti per identificare le strutture non conformi, e le conseguenze potrebbero essere pesanti. Le sanzioni per gli immobili privi del Cin possono arrivare fino a 8mila euro. La mancata esposizione del Cin comporta una multa che varia tra 500 e 5mila euro, e le norme riguardanti la sicurezza obbligatoria possono ulteriormente aggravare la situazione. Ad esempio, l’assenza di estintori e rilevatori può costare fino a 6mila euro.

È importante anche considerare che a queste strutture irregolari si aggiungono quelle completamente abusive, che non risultano nemmeno nei sistemi ufficiali. Per queste ultime, non esistono dati precisi ma solo stime generiche. La situazione impone dunque un intervento tempestivo e strutturato.

La normativa sul Codice Identificativo Nazionale

L’implementazione del Codice Identificativo Nazionale si inserisce in un contesto più ampio di legislazione turistica, mirato a garantire la sicurezza e la qualità degli affitti turistici. L’obiettivo principale è quello di proteggere i turisti e incentivare una concorrenza leale tra le strutture, evitando che quelle fuori norma possano danneggiare l’immagine e l’economia del settore.

Il Codice Identificativo Nazionale serve non solo come identificativo univoco, ma anche come strumento di monitoraggio per le autorità locali. La registrazione al Cin accerta che le strutture rispettino i requisiti richiesti, come adeguatezza delle misure di sicurezza, conformità alle normative igienico-sanitarie e corretta gestione delle pratiche fiscali.

Compito delle amministrazioni comunali è quello di rafforzare i controlli e garantire che tutte le strutture turistiche siano in linea con le disposizioni legislative. Con l’aumento dell’afflusso turistico, la necessità di un sistema di monitoraggio sarà sempre più cruciale per il futuro della locazione turistica in Veneto.

Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2025 da Laura Rossi

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