Nella Regione VENETO si conferma un panorama economico vibrante e dinamico. I dati presentati nel recente Bollettino socio-economico redatto dalla STATISTICA REGIONALE, relativo all’anno 2024, offrono uno spaccato dettagliato riguardo ai vari indicatori, tra cui mercato del lavoro, turismo, export, consumi, ambiente e istruzione. A fronte delle difficoltà globali, il Veneto continua a dimostrarsi un esempio di resilienza e sviluppo innovativo.
Mercato del lavoro e turismo in ripresa
Il settore del turismo rappresenta una delle principali fonti di supporto per l’economia veneta. Nel 2024, gli arrivi turistici sono aumentati del 2%, accompagnati da un incremento del 2,1% nelle presenze. Le attrazioni di Venezia, VERONA e le località montane continuano ad attrarre visitatori, mentre le località termali hanno mostrato un leggero calo di interesse, un dato che potrebbe meritare l’attenzione degli operatori del settore.
Contemporaneamente, il mercato del lavoro ha mostrato segnali di recupero. Con un tasso di occupazione che ha toccato il 70,6%, il Veneto supera significativamente la media nazionale fissata al 62,6%. La crescita occupazionale è emersa in modo netto, con oltre 624.500 nuove assunzioni create nel settore privato. Tra questi, i comparti del commercio al dettaglio e del turismo hanno trainato l’occupazione, con percentuali di crescita del 9,4% e del 3,4% rispettivamente.
L’export sotto pressione e il successo di agroalimentare e oreficeria
Nonostante i positivi sviluppi a livello locale, l’export veneto ha subito una battuta d’arresto, principalmente a causa delle tensioni geopolitiche. Le esportazioni verso la Germania hanno registrato una contrazione del 6,7%, mentre quelle dirette verso la Francia e gli Stati Uniti sono diminuite rispettivamente dello 0,8% e del 4,8%. Tuttavia, il settore agroalimentare ha mostrato una crescita robusta del 4,6%, con l’oreficeria che ha messo a segno un incremento notevole del 10,7%. Questo mette in evidenza la capacità del Veneto di mantenere un’identità commerciale forte, puntando su settori tradizionali ma di alta qualità .
Consumi stabili e un’inflazione in calo
Rimanendo sui consumi, nel 2024 è stata registrata una stabilità , con un incremento del 0,5%. Il trend è previsto mantenere un’andatura positiva, con una stima di crescita dell’1% per il 2025. Una notizia rilevante riguarda l’inflazione, la quale, dopo il picco del 2022 e il 5,5% del 2023, è scesa all’1,3%. In particolare, si segnala una significativa riduzione dei costi nel settore dell’abitazione, acqua, elettricità e combustibili, che ha visto un calo del 5,9%. Al contrario, il prezzo degli alimenti è aumentato del 2,7%, denotando una flessione rispetto all’impennata del 10,1% del primo anno post-pandemia.
Un focus sulla sostenibilità e sull’istruzione
Il Veneto continua a brillare anche in materia di sostenibilità . La raccolta differenziata ha raggiunto un impressionante 77,6% nel 2023, con territori come Treviso e Belluno che hanno superato l’85%. Il tasso di riciclo, pari al 69,2%, supera l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2035, segnando un passo significativo verso la sostenibilità ambientale.
Parallelamente, gli investimenti nell’istruzione restano una priorità per la regione. Le statistiche parlano chiaro: oltre metà delle scuole primarie sono dotate di mensa scolastica, e la quasi totalità delle scuole superiori possiede aree informatiche attrezzate. Le politiche regionali si concentrano su una formazione di qualità , fornendo agli studenti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro. La visione improntata alla crescita e al sostegno di giovani talenti continua a essere un decennale impegno della Regione, come sottolineato dal presidente Luca Zaia.