Il Fondaco dei Tedeschi di Venezia, un monumento che ha visto trasformare le sue storiche poste in uno spazio da lusso, è al centro di una controversia che ha coinvolto 226 lavoratori a novembre, quando è stata annunciata la loro chiusura. In mezzo a queste polemiche e disagi lavorativi, il ristorante Amo, gestito dalla famiglia Alajmo, non si arrende e annuncia che continuerà a preparare la cena del 31 dicembre, malgrado le incertezze legate al futuro del locale.
Una chiusura inaspettata e l’impatto sui lavoratori
Il 2023 si è rivelato un anno difficile per i dipendenti del Fondaco dei Tedeschi: l’annuncio di chiusura ha colpito duramente il lavoro di 226 persone. Questo colpo è arrivato dopo che il locale aveva subito una significativa trasformazione, diventando un punto di riferimento per lo shopping di lusso in città. Tra i problemi da affrontare c’è la mancanza di alternative per i lavoratori e la preoccupazione per il futuro del settore della ristorazione e del commercio a Venezia. Una dura realtà per chi aveva investito nella speranza di un’attività fiorente.
Il ristorante Amo resiste e guarda al futuro
A fronte di queste notizie, il ristorante Amo, situato al piano terra del Fondaco, non si è lasciato intimidire. Raffaele Alajmo ha fatto sapere che, nonostante l’incertezza, il ristorante proseguirà come programmato, rimanendo aperto e pronto ad accogliere gli ospiti con professionalità e ottimismo. “Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulla chiusura, nulla,” ha affermato Alajmo. “Ci troverete sempre con il sorriso come fosse il primo giorno.” Queste parole rafforzano la determinazione del ristorante a mantenere viva l’esperienza gastronomica per i suoi clienti.
Un investimento significativo e un menù innovativo
Dal momento della sua apertura nel 2016, Amo ha rappresentato un progetto ambizioso per la famiglia Alajmo, che ha investito ben 2 milioni di euro solo per il ristorante. Concepisce la cucina come un viaggio tra differenti culture, un approccio che promette di arricchire i palati. Per la cena di San Silvestro, il menù elaborato dallo chef Roberto Ienna fusiona i sapori tradizionali veneziani con quelli giapponesi, cinesi, spagnoli, marocchini, messicani e peruviani, creando un’esperienza culinaria diversificata e sorprendente.
L’accordo con DFS e il futuro del ristorante
Nel 2016, il Gruppo Alajmo ha siglato un accordo di collaborazione con DFS per l’apertura di Amo, che ha da sempre rappresentato un fiore all’occhiello della ristorazione del lusso a Venezia. Nonostante le avversità attuali, il gruppo mantiene la sua posizione nel mercato e continua a presentare eventi speciali che attraggono clienti e turisti. A confronto con la situazione attuale, resta da vedere quale sarà l’evoluzione per Amo e i suoi dipendenti, che si trovano a gestire questa incertezza tra professionalità e speranza per un futuro migliore.
Mentre la città di Venezia affronta una fase di transizione che potrebbe segnare un importante cambiamento nel panorama commerciale e ristorativo, il ristorante Amo continua a brillare, imbarcando il suo viaggio gastronomico in attesa di un epilogo che restituisca sicurezza e stabilità ai suoi lavoratori e ai suoi clienti. La cena di capodanno, quindi, rappresenta non solo un semplice evento, ma un simbolo di resilienza e volontà di guardare avanti nonostante tutto.