Venezuela: 158 minori detenuti nelle proteste post elettorali, secondo le Nazioni Unite

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Venezuela: 158 minori detenuti nelle proteste post elettorali, secondo le Nazioni Unite - Gaeta.it

La situazione in VENEZUELA si fa sempre più allarmante, con un numero significativo di minori coinvolti nelle violenze che hanno seguito le presidenziali contestate del 28 luglio. Un recente rapporto dell'ONU ha messo in luce violazioni gravi dei diritti umani, incluse detenzioni arbitrarie e accuse di torture, causando preoccupazione tra la comunità internazionale.

La detenzione dei minori: un dato scioccante

Nel contesto delle manifestazioni suscitate dalle presidenziali del 28 luglio, sono stati arrestati circa 2.200 individui, tra cui 158 minori. Questo dato inquietante emerge dall'ultimo rapporto divulgato dalla Missione internazionale indipendente di accertamento dei fatti in VENEZUELA, istituita dalle Nazioni Unite. I minori detenuti si trovano in una situazione complessa, alcuni accusati di reati gravi come terrorismo e incitamento all'odio.

Marta Valiñas, presidente della Missione, ha dichiarato che le violazioni riscontrate sono solo una frazione di un problema ben più ampio. La denuncia si concentra sulla sistematicità delle detenzioni, che avvengono in un contesto di oppressione dell'opposizione politica. L'estensione della crisi dei diritti umani in VENEZUELA ha suscitato preoccupazione e indignazione, in particolare per il coinvolgimento di così tanti giovani in un contesto di violenza e repressione.

Crimini contro l'umanità: la denuncia dell'ONU

Nel rapporto presentato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, si sottolinea come le violazioni documentate rappresentino un piano strategico per zittire le voci dissidenti contro il regime di Nicolas Maduro. Secondo il documento, alcune di queste violazioni possono essere classificate come crimini contro l’umanità. Vengono citate centinaia di detenzioni arbitrarie e casi di sparizioni forzate, evidenziando un sistema in cui la repressione è diventata una pratica abituale.

Le modalità di tortura adoperate dalle forze di sicurezza, come percosse, scosse elettriche e soffocamento, sono state documentate dettagliatamente, dimostrando l'estrema brutalità del regime. Questi metodi, secondo il rapporto, sono usati per mantenere il controllo e intimidire gli oppositori, tra cui i più vulnerabili, rappresentati proprio dai minori coinvolti.

Reazioni internazionali e preoccupazioni globali

Dopo la pubblicazione del rapporto, il governo di Nicolas Maduro ha espresso una ferma opposizione alle critiche, definendo l'indagine dell'ONU come illegittima e orientata ideologicamente. Yván Gil Pinto, il ministro degli Esteri, ha accusato l'organizzazione internazionale di servire interessi esterni, in particolare quelli di Washington, e ha respinto le conclusioni del rapporto come un attacco ingiustificato.

A New York, il segretario generale dell'ONU, António Guterres, ha espresso la sua "profonda preoccupazione" per la situazione in VENEZUELA durante una conversazione con Maduro. Guterres ha sottolineato l'urgenza di affrontare la violenza post-elettorale e le gravi violazioni dei diritti umani. Ha chiamato a un dialogo "genuino e inclusivo" come il solo metodo per risolvere le controversie politiche, ma il suo appello sembra ancora lontano dal raggiungere le autorità venezuelane.

In ambito politico, negli Stati Uniti, si sta preparando una proposta di legge per riconoscere Edmundo González Urrutia, un leader dell'opposizione venezuelana, come legittimo vincitore delle presidenziali. Questa mossa potrebbe intensificare ulteriormente le tensioni tra VENEZUELA e la comunità internazionale, in un momento in cui il paese affronta una crisi profonda sia sul fronte dei diritti umani che sulla stabilità politica.

Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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