Ventotene: il commissario straordinario Giovanni Macioce confermato per il recupero dell’ex carcere di Santo Stefano

Giovanni Macioce confermato commissario per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano, con l’obiettivo di valorizzare il sito attraverso un museo e una scuola di alta formazione.
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Ventotene: il commissario straordinario Giovanni Macioce confermato per il recupero dell'ex carcere di Santo Stefano - Gaeta.it

La conferma di Giovanni Macioce come commissario straordinario per il recupero dell’ex carcere borbonico situato sull’isola di Santo Stefano, di fronte a Ventotene, rappresenta un importante passo avanti nel piano di valorizzazione di questo sito storico. L’incarico, prorogato dal Consiglio dei Ministri su proposta della premier Meloni, si inserisce nel contesto degli attuali lavori di recupero e rappresenta sia una conferma della fiducia riposta nel suo operato sia una spinta per accelerare le attività di ristrutturazione e innovazione progettuali.

Il ruolo di Giovanni Macioce e strategia di valorizzazione

Giovanni Macioce, insediatosi a settembre 2023, ha accolto la proroga del suo incarico con gratitudine, sottolineando l’importanza di accelerare le azioni legate alla valorizzazione dell’ex carcere. “Accelererò, insieme alla struttura commissariale che mi affianca, la definizione di tutti i punti in sospeso”, ha dichiarato Macioce, evidenziando la collaborazione con Invitalia, l’agenzia governativa per lo sviluppo d’impresa. Questa sinergia ha come obiettivo non solo di soddisfare le aspettative governative, ma anche di consolidare l’anzianità del progetto, che risale al 2016.

La strategia delineata include l’apertura di un Museo e l’avvio della Scuola di alta formazione, iniziative volute per rendere il sito un polo di attrazione culturale e formativo. Macioce ha messo in evidenza come l’accelerazione dei lavori sia cruciale per realizzare questi obiettivi, affinché possa finalmente riprendere vita un patrimonio storico di grande rilevanza per la comunità locale. La determinazione di procedere rapidamente è un chiaro indicativo della necessità di superare ritardi e criticità che potrebbero ostacolare il progresso dei lavori.

Le sfide nell’accessibilità del sito

Nonostante gli imponenti investimenti , la questione dell’accessibilità al sito di Santo Stefano rimane una delle principali sfide del progetto. La mancanza di un molo adeguato che permetta un facile accesso rappresenta un nodo critico per la riuscita della valorizzazione. A tal proposito, la gestione commissariale ha comunicato l’avvio di attività esplorative per identificare soluzioni adeguate. Una di queste include la ricerca di spazi alternativi a Ventotene, che possano ospitare il Museo virtuale e altre strutture, garantendo così la fruibilità anche in caso di condizioni meteorologiche avverse.

L’obiettivo finale è quello di facilitare l’interazione e l’accesso della comunità locale e dei visitatori a queste nuove progettazioni. Ogni iniziativa è orientata a preservare la bellezza naturale dell’area, promuovendo al contempo una valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale. Queste misure sosterranno non solo l’aspetto turistico, ma anche le opportunità educative e culturali per gli abitanti di Ventotene.

Coinvolgimento della comunità locale

Un altro aspetto cruciale del progetto di recupero è il coinvolgimento della comunità locale. Durante la “Prima giornata della Conoscenza”, svoltasi il 23 marzo, Macioce ha invitato cittadini, studiosi e appassionati a visitare l’ex carcere per comprendere meglio i lavori in corso. Questo evento ha visto una partecipazione attiva di oltre 110 membri della comunità ventotenese, segnando un’importante riappropriazione della loro identità culturale e storica.

All’interno di questa giornata di apertura, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con la storia del carcere borbonico e di conoscere il futuro che lo attende. Il supporto della comunità è fondamentale per il successo del progetto, in quanto può influenzare positivamente la realizzazione delle iniziative e favorire un dialogo costruttivo tra i cittadini e le istituzioni. Macioce ha sottolineato l’importanza di questa sinergia, che rappresenta un’opportunità per rinsaldare il legame tra il patrimonio locale e le nuove generazioni.

Il coinvolgimento attivo della popolazione non solo serve a rafforzare un’identità comune, ma è anche un passo significativo verso un futuro in cui l’ex carcere borbonico non sarà solo un semplice sito turistico, ma un vero e proprio centro culturale vivo e dinamico, capace di attrarre visitatori e studiosi da tutto il mondo.

Ultimo aggiornamento il 1 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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