Dopo il sequestro dell’area Memoriale, l’isola resta senza centro di raccolta: Formia Rifiuti Zero risponde alle accuse del sindaco, denunciando disservizi causati da scelte unilaterali e costi extra mai rimborsati
La tensione sull’isola di Ventotene cresce dopo il sequestro dell’area del Memoriale del Confino, accusata di essere divenuta una discarica abusiva. A innescare la polemica è stata la denuncia del sindaco Carmine Caputo, che ha indicato la società Formia Rifiuti Zero come responsabile dell’abbandono di rifiuti nell’area. Un’accusa respinta con decisione dall’amministratore delegato della società, Raffaele Rizzo, che definisce “gravemente lesive” le dichiarazioni del primo cittadino. Secondo l’ad, infatti, esistono documenti ufficiali che dimostrano una versione opposta rispetto a quella sostenuta dall’amministrazione comunale.
Il nodo principale riguarda la mancanza di infrastrutture adeguate sull’isola, in particolare l’assenza di un centro di raccolta comunale, soppresso dalla giunta municipale con una delibera del 6 febbraio 2025. Una decisione unilaterale che ha avuto ripercussioni pesantissime sul servizio e che, secondo Formia Rifiuti Zero, ha causato disagi diretti ai cittadini e un aumento dei costi nella gestione dei rifiuti.
Costi in crescita e nessuna copertura dal Comune
Dopo la soppressione del centro di raccolta, Formia Rifiuti Zero è stata costretta a trasportare quotidianamente i rifiuti verso la terraferma, un’operazione resa difficile dalla limitata disponibilità dei traghetti. Proprio per far fronte alla nuova logistica, la società ha elaborato un calendario operativo aggiornato, inviato al sindaco ma mai preso in considerazione. Il risultato è un incremento dei costi stimato in oltre 68.000 euro all’anno, una cifra che l’amministrazione non ha mai coperto né riconosciuto, nonostante le continue richieste formali della società.
Formia Rifiuti Zero sottolinea come, nonostante queste difficoltà, abbia continuato a garantire il servizio oltre gli obblighi contrattuali, dimostrando un senso di responsabilità verso la comunità. Il 14 marzo scorso, lo stesso Comune ha segnalato la presenza di una discarica abusiva presso l’ex campo sportivo, chiedendone la rimozione. Il giorno seguente la società ha prodotto un preventivo, poi approvato ufficialmente con determina del 26 marzo, e il 25 marzo il direttore dell’esecuzione del contratto ha inviato una nota al sindaco, ribadendo la mancanza di un centro raccolta come causa dell’abbandono abusivo da parte dei cittadini.
Il nodo politico e le domande senza risposta
Secondo l’amministratore delegato Rizzo, è inaccettabile addossare la responsabilità a Formia Rifiuti Zero, quando è stato lo stesso Comune, con una scelta autonoma, a privare l’isola di un’infrastruttura essenziale. “Come può il sindaco affermare che l’accumulo dei rifiuti sia colpa nostra”, si chiede la società, “quando è stata proprio la sua amministrazione a segnalare la discarica e a eliminare il centro di raccolta senza alternativa?”.
La società solleva anche una questione di metodo: il sindaco non ha mai partecipato alle assemblee della Formia Rifiuti Zero, inviando solo consulenti, e ha preso decisioni cruciali senza confronto con la società appaltatrice. La conclusione, netta, è che le attuali scelte amministrative stanno minando le basi per offrire un servizio efficiente, sostenibile e all’altezza delle esigenze dei cittadini di Ventotene.
La mancanza di un centro di raccolta, unita all’assenza di dialogo con la società incaricata del servizio, rappresenta oggi una criticità strutturale che mette a rischio non solo la qualità del servizio, ma anche la salute pubblica e il decoro urbano di uno dei luoghi simbolo della storia democratica italiana. E intanto, i rifiuti si accumulano.