Nuova scoperta sulla biodiversità marina: vermi alieni scoperti nel Lazio e non solo, sono terrificanti. Ecco tutte le zone dell’invasione.
Un recente studio condotto sulla biodiversità marina presente nei mari italiani ha rilevato la presenza di nuovi vermi policheti “alieni”, esseri presenti in modo rilevante che sono sintomatici di alcuni cambiamenti climatici, ma soprattutto di una metamorfosi degli abitanti del mondo sottomarino. La scoperta ha allertato l’attenzione degli esperti, ma anche dei media visto che questi vermi sono stati trovati a pochi chilometri dalle coste.
Si tratta di tre specie di vermi che in futuro potrebbero avere effetti collaterali sulla flora e fauna del mare, ma non è esclusa la possibilità di un impatto indiretto anche sulla vita dell’uomo. Una delle tre specie, la Paraprionospio coora, è stata definita criptogenica, visto che non è ancora noto se sia autoctona, ossia appartenente al nostro sistema o alloctona, alias aliena. Certo è che quest’ultime proveniente d’altri sistemi sono considerate specie più forti e facilmente adattabili a nuovi ecosistemi, inoltre tendono ad sopprimere gli altri animali presenti nell’area.
Esempi tipici sono quelli del granchio blu o del gambero killer che hanno creato una serie di problemi nell’aree in cui si sono insinuati. Di queste tipi di specie ne esistono davvero molti e vanno monitorati con estrema attenzione. Certo è che la segnalazioni dei vermi alieni per il momento non preoccupa più del dovuto, tuttavia il fatto che è la prima volta che vengono avvistati in queste aree è un dato rilevante, che non può essere ignorato.
Vermi “alieni”, ecco dove sono stati avvistati
I così detti vermi “alieni” sono stati avvistati nel Lazio, in un’area che si trova a pochi chilometri dalla capitale. Si tratta della zona di Civitavecchia, nel Mar Tirreno, e secondo quanto ha rivelato lo scienziato Bonifazi per il momento il riferimento è a pochi esemplari e di dimensioni ancora molto piccole:

“In tutto abbiamo trovato alcune decine di esemplari, quindi non si parla di numeri particolarmente elevati, sebbene si tratti di specie che possono diventare invasive, almeno stando ai dati in letteratura”. L’esperto ha tuttavia aggiunto che gli studi sono in corso e che per ora le specie aliene rilevate non destano particolari preoccupazioni, ma vanno monitorate e attenzionate con una particolare scrupolosità.
La loro evoluzione infatti potrebbe essere dannosa non solo per l’ambiente marino, ma anche per l’uomo. Da rilevare che oltre che nel Lazio la presenza di questa tipologia di organismi è stata accertata anche a largo di Ravenna, il che presuppone nuove analisi correlate anche al cambiamento climatico che ha coinvolto i mari negli ultimi anni.