Gli scogli dei litorali italiani nascondono un pericolo inaspettato: il vermocane. L’aumento delle temperature nel Mediterraneo ha favorito la proliferazione di questa specie aliena, minacciando gli ecosistemi marini e la sicurezza dei bagnanti.
Le insidie nascoste del vermocane
Tre casi recenti hanno evidenziato il rischio concreto rappresentato dal vermocane nelle Marche. Tre persone sono state ricoverate a Marcelli di Numana dopo essere entrate in contatto con questo verme marino. Le tossine urticanti presenti sul suo corpo possono provocare dolori intensi, bruciori e altri fastidi, richiedendo interventi medici d’urgenza.
L’espansione minacciosa del vermocane
In passato considerato una presenza sporadica, il vermocane si sta diffondendo in maniera preoccupante lungo le coste italiane, minacciando non solo i pescatori ma anche i bagnanti. Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste hanno avviato uno studio approfondito per monitorare questa diffusione allarmante.
Caratteristiche distintive del vermocane
Questi invertebrati marini si distinguono per i loro colori accattivanti e le dimensioni ragguardevoli, che possono arrivare fino a un metro di lunghezza. Originari del canale di Suez, i vermocane hanno trovato un nuovo habitat ideale nelle acque calde del Mediterraneo, mettendo a rischio la sicurezza dei bagnanti lungo le coste del Sud Italia e della Dalmazia.
Consigli degli esperti per gli avvistamenti
Gli esperti sconsigliano vivamente di toccare i vermocane se ne viene fatto avvistamento, in quanto le loro setole contengono pericolose tossine urticanti. È fondamentale prestare attenzione e evitare il contatto diretto con questi pericolosi invertebrati marini, per garantire la propria incolumità.
Ultimo aggiornamento il 17 Luglio 2024 da Laura Rossi