Verolengo ricorda aldo bevilacqua, ex dirigente teksid e alpino appassionato

Verolengo ricorda aldo bevilacqua, ex dirigente teksid e alpino appassionato

Aldo Bevilacqua, nato a Verolengo e dirigente in Teksid con esperienze in Brasile, ha mantenuto vivo il legame con la sua comunità e gli Alpini, unendo lavoro, famiglia e tradizione.
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Verolengo ha dato l’ultimo saluto ad Aldo Bevilacqua, stimato dirigente industriale e appassionato alpino, che ha mantenuto vive le sue radici nonostante una lunga carriera in Brasile, lasciando un ricordo di impegno, allegria e forte legame con la comunità e la famiglia. - Gaeta.it

Verolengo si è fermata per dare l’ultimo saluto ad aldo bevilacqua, figura ben nota a chi vive in paese e nei dintorni. Nato proprio qui, aveva poi costruito una carriera lontano, soprattutto in brasile, ma non ha mai perso il legame con la sua comunità natale. La sua storia intreccia lavoro, passione per gli alpini e affetti familiari. Il funerale ha richiamato molti conoscenti e amici, pronti a ricordare un uomo che ha vissuto con il sorriso e che portava sempre con sé lo spirito alpino.

Una vita divisa tra verolengo e il mondo del lavoro industriale

aldo bevilacqua è nato e cresciuto a verolengo, piccolo centro alle porte di torino, che ha sempre considerato casa sua. Appena terminati gli studi, ha iniziato a lavorare come dirigente in teksid, fabbrica con stabilimenti a crescentino. Lì ha dato prova di serietà e impegno, tanto da essere spesso inviato all’estero, in particolare in brasile, per seguire importanti progetti industriali. La sua presenza all’interno dell’azienda si è protratta per decenni, sempre con la stessa dedizione e attenzione al lavoro.

Radici e distanze

Spostarsi così lontano, eppure mantenere saldo il legame con la famiglia e verolengo è stato possibile grazie anche alla sua volontà di portare la famiglia con sé. Affrontare il lavoro a migliaia di chilometri da casa non gli ha mai impedito di coltivare le amicizie locali e partecipare alle iniziative del paese, appena il tempo glielo permetteva. L’esperienza all’estero, pur impegnativa, non lo ha mai distolto dal rapporto con le proprie radici.

L’impegno con gli alpini tra raduni e spirito di comunità

Accanto alla carriera lavorativa, aldo coltivava una vera passione per il corpo degli alpini. Partecipare ai raduni, sia a livello locale che nazionale, rappresentava per lui un momento di grande gioia e condivisione. Era presente spesso agli eventi tenuti nelle città di trento e bologna, punti di ritrovo storici per l’associazione alpini, dove era riconosciuto non solo per la sua partecipazione ma anche per il carattere allegro e socievole.

Un legame con la tradizione alpina

Questo interesse non era solo un hobby, ma un vero legame con la tradizione e la storia di una delle più importanti istituzioni italiane legate alla montagna. Aldo portava con sé quell’energia positiva e quella leggerezza che sapevano creare nei gruppi alpini un’atmosfera familiare e accogliente. I raduni per lui erano più di una festa: erano un momento di confronto e amicizia duratura.

Passioni semplici e affetti familiari nel quotidiano di aldo

Nell’intimità della vita privata, aldo era un uomo dedito alle cose semplici e genuine. Amava giocare a bocce con gli amici e passare ore tranquille impegnato in partite di carte, attività che lo facevano rilassare e stavano alla base dei suoi momenti di socialità più stretta. Questo lato del suo carattere emergeva soprattutto quando si ritrovava con le persone care, mostrando un sorriso pronto e una disponibilità sincera.

La famiglia al centro

La famiglia era per lui il centro, e lo si capiva da come riusciva a mantenere rapporti profondi nonostante gli impegni lavorativi e le trasferte. aldo lascia la moglie marilena con cui ha condiviso tutta la vita, molti figli e nipoti, distribuiti tra italia e brasile, e la sorella franca. Il legame con loro era evidente nella sua presenza costante, anche a distanza, e nell’affetto reciproco che traspariva da ogni incontro o telefonata.

L’ultimo saluto a verolengo: il funerale e la partecipazione della comunità

Sabato scorso verolengo ha ospitato nella chiesa parrocchiale la cerimonia funebre in memoria di aldo bevilacqua. Molti residenti hanno voluto essere presenti per dargli l’ultimo saluto, a testimoniare il rispetto e l’affetto accumulato negli anni. Il parroco ha celebrato una funzione semplice ma sentita, durante la quale sono emerse storie e ricordi legati al personaggio, sia come lavoratore che come amico e alpino.

Omaggi e radici comuni

L’arrivo in chiesa è stato accompagnato da diversi rappresentanti degli alpini locali, che hanno voluto rendere omaggio non solo all’uomo ma al compagno che aveva sempre portato con orgoglio il cappello e la penna degli alpini. La comunità ha così rivissuto il senso di appartenenza e la memoria di un uomo che ha saputo rimarcare quanto, anche nelle grandi distanze e nelle difficoltà di una vita lavorativa intensa, si possa mantenere saldo il legame con le proprie radici.

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