Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, che si svolgeranno dal 6 al 22 febbraio 2026, l’interesse crescente attorno a questa manifestazione sportiva ha cominciato a fare rumore. Sarà un evento straordinario, che vedrà la partecipazione di circa 3.500 atleti provenienti da novanta paesi, competendo in sedici discipline olimpiche. Le Paralimpiadi, previste dal 6 al 15 marzo 2026, aggiungeranno ulteriore significato a questa celebrazione dello sport, con sei discipline e un coinvolgimento di atleti in competizione.
La gestione e i preparativi per l’evento
Dietro le quinte dell’organizzazione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi c’è un lavoro intenso e ben pianificato. Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha fatto notare in Quarta commissione l’importanza degli oltre 60 provvedimenti attuati negli ultimi cinque anni, frutto di un continuo dialogo con il governo centrale, le autorità locali e gli enti organizzatori. Il budget stanziato è ampio, ammontando a 427 milioni di euro, di cui la maggior parte, 315 milioni, proviene dallo Stato, mentre 113 milioni dalla Provincia di Trento.
Questi fondi saranno prevalentemente destinati agli impianti sportivi, con investimenti significativi come i 44,4 milioni di euro per il trampolino di Predazzo e 53,6 milioni per il villaggio olimpico della stessa località . Particolarmente rilevante è il progetto dell’Ice Rink di Baselga di Pinè, per il quale sono previsti circa 29,5 milioni. Questo impianto, inizialmente incluso nel programma delle gare, è stato successivamente escluso dalla lista ufficiale delle location.
Seppur l’attenzione si concentri sugli impianti dedicati, ci sono anche interventi per miglioramenti infrastrutturali, che includono potenziamenti delle linee bus e ferroviarie, ristrutturazioni di diverse strutture e ottimizzazione delle vie di accesso, con una spesa prevista vicino ai 240 milioni di euro.
Impatti economici e opportunità per il Trentino
L’interrogativo sui benefici che l’evento porterà al Trentino è legittimo e complesso. Tito Giovannini, coordinatore provinciale per le Olimpiadi invernali 2026, ha chiarito che stimare un ritorno specifico per la regione è una sfida considerevole. Analizzando le esperienze di altre città che hanno ospitato eventi simili, come Sarajevo e Torino, è possibile ipotizzare un incremento del valore della località ospitante intorno al 40%. Questo aumento riguarda diversi aspetti, dal mercato immobiliare al turismo, fino all’attrattività generale della zona.
Tuttavia, quantificare esattamente l’impatto di un evento di questa portata non è semplice. Giovannini ha sottolineato che queste occasioni si presentano raramente e comportano un investimento strategico in termini di immagini e di promozione del territorio. Le strutture e le opere che si stanno realizzando non si limitano a servire le Olimpiadi, ma possono rimanere come un’eredità a lungo termine per la comunità locale.
Con i preparativi già in pieno svolgimento, il Trentino si appresta a diventare un palcoscenico internazionale, con la volontà di mostrare al mondo non solo le proprie capacità organizzative ma anche la bellezza e l’unicità delle sue montagne e del suo paesaggio.
Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2025 da Laura Rossi