Negli ultimi giorni a Roma si è tenuto un incontro richiesto dai sindacati per discutere il preoccupante aumento delle aggressioni ai danni del personale ferroviario. L’incontro doveva essere un banco di confronto tra le organizzazioni sindacali, l’assessore regionale ai Trasporti e le società del gruppo Fsi, ma la mancata partecipazione di queste ultime ha compromesso la possibilità di trovare soluzioni condivise. La situazione dei lavoratori sulle linee ferroviarie resta critica, con richieste precise sul rafforzamento della sicurezza di bordo e sull’incremento delle risorse regionali dedicate.
Assenza del gruppo fsi all’incontro chiave sulla sicurezza ferroviaria
Lo scorso pomeriggio a Roma era atteso un confronto tra tutti i soggetti in campo: sindacati, assessore ai Trasporti e rappresentanti delle società che compongono il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane . Purtroppo, le società del gruppo Fsi non si sono presentate alla riunione, impedendo così un dialogo diretto e concreto sui provvedimenti da adottare per far fronte al fenomeno delle aggressioni ai lavoratori in ambito ferroviario. Questa assenza ha spinto i sindacati a denunciare una mancanza di volontà da parte delle aziende di confrontarsi su un tema che coinvolge la sicurezza quotidiana del personale.
L’incontro doveva servire per discutere e valutare le richieste che le organizzazioni sindacali hanno avanzato, in particolare, l’aumento del contributo regionale per rafforzare le misure di protezione sui treni. Senza la partecipazione di chi gestisce direttamente il servizio, questa discussione è stata ridotta a un dialogo a senso unico, in cui l’assessore regionale, pur ascoltando le istanze dei sindacati, si è trovato senza interlocutori diretti dalle società ferroviarie.
Posizione dell’assessore regionale e risposta ai sindacati sulle risorse disponibili
L’assessore ai Trasporti ha ribadito che le risorse stanziate nel contratto di servizio tra Regione e società di trasporto sono considerate sufficienti per garantire la sicurezza a bordo dei treni. Ha sottolineato come spetti a Trenitalia, uno dei principali operatori del gruppo Fsi, intervenire con azioni efficaci per rispondere all’aumento degli episodi di violenza. Questa posizione non ha trovato terreno d’accordo nei sindacati, che parlano invece di una vera e propria emergenza da affrontare con rapidità e decisione.
La richiesta dei sindacati è di un aumento del supporto economico regionale per poter potenziare le misure di sicurezza, compresa la presenza di più personale di controllo e agenti a bordo treno. L’assessore però ha evitato di confermare ulteriori stanziamenti, lasciando aperta la questione su chi debba realmente farsi carico delle risposte rapide a questa problematica ormai evidente. La Regione sembra mantenere un atteggiamento rigido sull’argomento, sostenendo che i fondi attuali debbano già assicurare un’adeguata tutela per chi lavora sui treni.
Tensioni e toni accesi tra sindacati e assessore durante la riunione
Il clima durante la riunione è stato caratterizzato da tensioni. La Filt Cgil ha denunciato come l’assessore abbia adottato un atteggiamento provocatorio nei loro confronti, utilizzando toni ritenuti non adeguati dal sindacato. Non è la prima volta che durante incontri ufficiali si registrano frizioni tra la rappresentanza dei lavoratori e l’esponente della giunta regionale.
Secondo la Filt Cgil, l’assessore ha tentato di strumentalizzare la vertenza in chiave propagandistica, cambiando argomenti e rimandando le richieste dei sindacati a responsabilità di Trenitalia, senza però fornire risposte concrete o soluzioni a breve termine. Questo atteggiamento ha creato un impasse che al momento impedisce di avanzare verso interventi pratici per migliorare la sicurezza sui convogli.
Confermato lo sciopero regionale del personale ferroviario previsto per il 6 maggio
La situazione ha spinto la Filt Cgil a confermare lo sciopero regionale del personale ferroviario, programmato per il 6 maggio prossimo. Lo sciopero è motivato dalla necessità di tutelare la sicurezza e la dignità di chi lavora a bordo dei treni, spesso esposto a comportamenti violenti di passeggeri o terzi.
Il blocco delle attività rappresenta un segnale forte verso le istituzioni e le società di trasporto, per richiamare l’urgenza di affrontare il problema con interventi immediati e concreti. I lavoratori chiedono non solo maggiori risorse ma anche un impegno diretto da parte di tutti i soggetti interessati per rendere più sicuri gli spostamenti ferroviari.
Con questa decisione, i sindacati puntano a mettere pressione su Regione e imprese per trovare una soluzione condivisa e fermare l’escalation degli episodi di violenza nel trasporto pubblico. Chi si muoverà sulla sicurezza dei treni nei prossimi giorni sarà osservato attentamente da chi da anni segnala questa emergenza.