Un incontro cruciale per il futuro del depuratore nella Colmata di Chiavari ha avuto luogo nella sede della Città metropolitana di Genova. Il vertice, guidato dal sindaco metropolitano facente funzioni Antonio Segalerba, ha visto la partecipazione dei rappresentanti degli undici Comuni coinvolti nel progetto. L’incontro ha suscitato un acceso dibattito, specialmente alla luce della recente sentenza del Tar Liguria, che ha annullato il Provvedimento autorizzatorio unico regionale, aprendo così la strada a nuove discussioni riguardanti la localizzazione del depuratore.
L’importanza della sentenza del Tar Liguria
La decisione del Tar Liguria ha avuto un impatto significativo sul progetto del depuratore comprensoriale, il quale è destinato a servire circa 140.000 abitanti distribuiti su undici Comuni. La sentenza ha infatti sollevato interrogativi sulla validità delle scelte precedentemente fatte, mettendo in evidenza la necessità di una revisione della localizzazione attuale del depuratore. Durante la riunione, si è ribadito che la delibera della Città metropolitana di Genova risalente al 2017 rimane valida, ma si è aperto un dialogo per valutare possibili alternative.
In questo contesto, le parole dei rappresentanti comunali sono state chiare: l’impegno a considerare soluzioni diverse non significa un abbandono della delibera esistente. L’obiettivo principale è garantire che il progetto si evolva nel rispetto delle normative vigenti, pur affrontando le preoccupazioni emerse. Ogni Comune ha portato le proprie istanze, favorendo un dialogo costruttivo volto a trovare una soluzione condivisa.
Proposte e richieste dei Comuni
Il Comune di Chiavari ha avanzato richieste specifiche, chiedendo il rimodernamento dell’impianto attuale di Preli, che serve non solo Chiavari ma anche Leivi e parte di Zoagli. Questo approccio riflette l’intenzione di massimizzare l’uso delle infrastrutture esistenti, evitando investimenti non necessari per una nuova localizzazione. Inoltre, Chiavari ha suggerito l’implementazione di impianti minori in altri Comuni per una distribuzione più efficiente delle risorse.
Il Comune di Zoagli ha espresso il suo supporto alla proposta di Chiavari, evidenziando l’importanza di lavorare insieme per garantire una soluzione ottimale. Anche Lavagna ha manifestato interesse nel trovare una soluzione per depurare i reflui con un’attenzione particolare alle proprie esigenze, includendo le aree di Cogorno, Carasco e Ne.
Al di là delle singole proposte, la riunione ha messo in evidenza un clima di cooperazione tra i Comuni, dove le istanze di ognuno vengono recepite e discusse, il che è essenziale per il progresso del progetto.
Obiezioni e proposte alternative
Mentre la maggior parte dei Comuni ha mostrato apertura a considerare le varie proposte, non sono mancati anche i dissensi. Il Comune di San Colombano Certenoli ha manifestato contrarietà rispetto a una possibile localizzazione nella zona di Seriallo/Cogozzale, sottolineando l’importanza di non abbandonare il progetto originario per la Colmata. Questa posizione evidenzia le tensioni territoriali e le diverse priorità locali.
D’altra parte, il Comune di Leivi ha proposto di considerare l’area di Seriallo/Cogozzale per un depuratore di fondovalle, suggerendo di mantenere la struttura attuale di Preli in funzione e di coniugare le soluzioni locali con il progetto di Colmata. Infine, il Comune di Mezzanego ha scelto di non esprimere una posizione chiara, lasciando le decisioni agli enti competenti.
In sintesi, il vertice ha delineato un quadro complesso, in cui le esigenze di ogni Comune dovranno essere armonizzate per trovare soluzioni pratiche e sostenibili nel lungo termine. La questione del depuratore rimane al centro dell’attenzione, con diversi attori locali pronti a impegnarsi per una soluzione che risponda alle necessità di tutti.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Armando Proietti