Milano, 25 ottobre 2025 – Oggi la città ha assistito a un corteo nazionale che ha visto una partecipazione massiccia di manifestanti, uniti per chiedere la cessazione della guerra a Gaza. Tuttavia, l’atmosfera di protesta si è rapidamente deteriorata in episodi di vandalismo e tensione, culminando nel danneggiamento di vetrine di negozi famosi. In un contesto di fervore e polemica, alcuni attivisti hanno preso di mira l’agenzia UniCredit situata in via Pola.
Il riferimento a UniCredit e il messaggio dei manifestanti
I manifestanti hanno utilizzato la vernice per scrivere frasi impegnative sulla vetrina di UniCredit. Le scritte accusano l’istituto bancario di essere “complice del genocidio”, in riferimento al conflitto in corso. L’azione, che ha portato a mettere in pericolo la sicurezza pubblica, ha causato la rottura del vetro della vetrina. Alcuni attivisti, rendendosi conto della precarietà della situazione, hanno esortato i presenti a mantenere le distanze dal sottofondo pericoloso del vetro in frantumi, temendo che potesse crollare all’improvviso.
I manifestanti sono stati vocali nelle loro richieste di giustizia, sottolineando l’importanza di una risposta globale alle crisi che affliggono la popolazione palestinese. La scelta di colpire una grande banca come UniCredit è stata strategica, rappresentando una critica al finanziamento di imprese che, secondo i manifestanti, hanno legami con le attuali violazioni dei diritti umani in Palestina.
Infranta anche la vetrina di Starbucks e la tensione aumenta
Non molto dopo l’incidente con UniCredit, è stata danneggiata anche la vetrina di Starbucks, un altro simbolo di grande visibilità commerciale. La situazione stava diventando sempre più tesa, con i manifestanti che, in un clima di crescente agitazione, hanno anche fatto esplodere alcuni petardi, creando panico tra i passanti. Questo gesto ha evidenziato la frustrazione accumulata da parte di chi si sente impotente di fronte agli eventi globali.
Il rumore dei petardi ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza, portando le forze dell’ordine a intervenire per contenere la situazione. Gli agenti sono stati prontamente schierati per monitorare il corteo e garantire che le tensioni non sfociassero in scontri diretti. Nel frattempo, la maggior parte delle persone aveva scelto di manifestare pacificamente, sottolineando come la protesta avesse come obiettivo principale la sensibilizzazione piuttosto che la violenza o il vandalismo.
Il contesto della manifestazione e la risposta delle autorità
L’evento odierno è stato convocato nel contesto di una mobilitazione nazionale contro la guerra a Gaza, con numerosi gruppi pacifisti e associazioni umanitarie che hanno partecipato. Il tema caldo di questa manifestazione ha riunito molteplici voci, ognuna delle quali ha chiesto un cambiamento radicale nella percezione e nell’intervento della comunità internazionale. Le autorità si trovano ora a fronteggiare la duplice sfida di garantire l’ordine pubblico e rispondere alle richieste di pace.
Mentre il corteo procedeva, i rappresentanti della polizia hanno ricordato che eventi come questi, per quanto legittimi nel loro scopo, necessitano di essere gestiti con cautela, in modo da evitare episodi di violenza. La direzione della manifestazione, infatti, è stata monitorata costantemente, per garantire che la protesta rimanesse focalizzata sulle richieste di giustizia e non si trasformasse in un pretesto per atti di vandalismo.
L’epilogo di oggi, dunque, ha evidenziato una spaccatura nella società, con il bisogno evidente di dialogo e comprensione profonda per affrontare questioni complesse e delicate.