Via Cancano: il manager Cristian Coccia risponde alle accuse di irregolarità sugli alloggi

Via Cancano: il manager Cristian Coccia risponde alle accuse di irregolarità sugli alloggi

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Via Cancano: il manager Cristian Coccia risponde alle accuse di irregolarità sugli alloggi - Gaeta.it

Il caso degli alloggi bloccati dalla Procura di Milano sta sollevando un acceso dibattito. Cristian Coccia, un manager milanese, si dichiara innocente e sottolinea la regolarità del cantiere. Con una comunicazione diretta, ha avviato una mail-appello per ottenere consulenza legale. La situazione, che coinvolge otto indagati e un sequestro dei lavori, necessità di un’analisi approfondita.

Il contesto dell’inchiesta sulla società immobiliari

Le residenze Lac di via Cancano

Le Residenze Lac, situate in via Cancano 5 a Baggio, hanno attirato l’attenzione della Procura, che ha avviato un’inchiesta su questo progetto immobiliare della società Nexity Milano Parco delle Cave srl. Il 19 luglio, dopo aver riscontrato presunte irregolarità, l’autorità ha sequestrato il cantiere e avviato un’indagine su otto soggetti coinvolti nel progetto. Il cantiere si trova a pochi passi dal Parco delle Cave, un’area verde molto apprezzata dai residenti.

Cristian Coccia, uno degli acquirenti, sottolinea che l’acquisto della sua casa è stato effettuato in buona fede, rispettando tutte le normative di settore. Secondo il manager, il cantiere era considerato regolare e non si aspettava un’azione così drastica da parte della Procura, che ha deciso di sequestrare i lavori per un possibile coinvolgimento di pratiche illecite.

Lo sviluppo del cantiere e le tempistiche di acquisto

Coccia ha dichiarato di aver firmato un contratto preliminare per l’acquisto della nuova abitazione circa un anno fa. La famiglia Coccia, composta da tre persone, necessitava di più spazio e ha visto nelle Residenze Lac una soluzione ideale, grazie alla posizione strategica e alla presenza di verde. Il costo degli appartamenti varia dai 300 mila euro per i bilocali a cifre tra 900 mila euro e un milione per gli attici, che Coccia considera in linea con gli standard di mercato per costruzioni di classe A.

Il rogito per la casa era previsto per la fine del 2025. Tuttavia, con il sequestro in atto, i tempi di completamento sono sicuramente destinati ad allungarsi. Coccia si dimostra preoccupato per la situazione ma confida nella solidità del costruttore e nel fatto che ci sono contratti che lo tutelano.

Le accuse e le risposte dell’acquirente

Dubbi e scetticismi sul progetto

In seguito al sequestro, alcuni utenti hanno espresso scetticismo e critiche nei confronti degli acquirenti su un gruppo Facebook, insinuando che l’acquisto di una casa nei pressi di un parco potesse violare determinate normative. Coccia risponde con fermezza, specificando che la sua proprietà non si affaccia direttamente sul Parco delle Cave, ma si trova su un’area privata, e che l’intenzione era quella di acquistare una abitazione conforme alle leggi.

Coccia sottolinea di essere cittadino di Baggio e di aver sempre considerato il Parco un luogo fondamentale per la comunità. La scelta di investire in una nuova casa è vista come necessaria per lo sviluppo urbano e l’evoluzione della città, e non come una violazione delle normative ambientali.

Il futuro del cantiere e le aspettative nei confronti del governo

Il futuro incerto del progetto ha portato Coccia a esprimere delle aspettative verso le istituzioni. In questo contesto, ha menzionato le promesse del governo riguardo al “Salva-Milano“. Sebbene non ci siano ancora risultati concreti, il manager sostiene che ci sia attenzione da parte del legislatore e spera in una soluzione all’intreccio normativo che ha portato a questa complicata situazione.

La speranza è che le istituzioni e le autorità competenti riescano a fare chiarezza quanto prima, garantendo così una tutela adeguata sia agli acquirenti sia al normale svolgimento del cantiere. Coccia ha avviato una comunicazione attraverso una mail appello per raccogliere adesioni con l’intento di farsi assistere legalmente, ritenendo utile avere un parere professionale in un momento così delicato.

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